Museo della Guerra bianca, su il sipario

Il 28 luglio, a cento anni dallo scoppio della Grande Guerra, apre a Temù verrà inaugurata la nuova sede del museo.
AA

Un appuntamento che riempie d’orgoglio atto a ricordare, un secolo esatto dopo, l’avvio della Prima guerra mondiale. Una testimonianza a ricordo perenne in tempo di pace per tenere viva la memoria di quanto accadde in tempo di guerra.

Se il 28 luglio 1914 iniziava la Prima guerra mondiale, il 28 luglio 2014 a Temù, sui cui monti si combatterono battaglie accese, viene ufficialmente inaugurata la muova sede del museo della Guerra bianca in Adamello (alle 10.30 in sala conferenze). 

La bella e moderna struttura che si affaccia sulla piazza principale del paese e sulla Val d’Avio, dopo un passato un po’ difficoltoso, oggi può a giusta ragione essere considerata tra le più significative del settore a livello nazionale, con i suoi oltre mille metri quadrati di esposizioni ottimamente curate e illustrate, con centinaia di oggetti che accompagnano il visitatore nella scoperta e nell’approfondimento della Grande guerra.

Le notizie positive, per l’esposizione di Temù, non sono solo queste: a metà giugno la Giunta del Pirellone l’ha anche riconosciuta a tutti gli effetti come «museo», dopo il lungo lavoro per completare gli allestimenti della nuova sede e approntare il riassetto organizzativo della struttura.

Per far questo è servito l’impegno di tutti i collaboratori, a partire dal responsabile Walter Belotti, sempre in prima linea per la cura a la promozione di quella che può a ben diritto oggi definirsi un’istituzione.

Ogni anno sono oltre seimila i visitatori che varcano le soglie del museo, con la parte da leone occupata dalle scuole alla ricerca di testimonianze visive dirette della storia. Tutti gli oggetti presenti nella rassegna sono stati raccolti tra le vette adamelline teatro della Grande guerra, restaurati, curati e inseriti nei percorsi tematici: ci sono la ricostruzione di una baracca prefabbricata e decine di slitte, abbigliamento militare e munizioni di artiglieria, valige e oggetti di uso quotidiano al fronte, documenti e fotografie, un cannone, un forno da campo e una vera e propria teleferica riassemblata.

Nei due piani espositivi, dal carattere prettamente moderno, non manca neppure una sezione multimediale, con immagini e testimonianze che scorrono in video. Ogni passaggio è illustrato da pannelli in tre lingue e presto arriveranno pure le audio-guide.

A inizio luglio è partito infine il programma delle attività culturali estive organizzate dal museo, che prevede gite con accompagnamento storico in varie località del parco dello Stelvio e dell'Adamello e serate dedicate a temi storici e sociali della Grande guerra insieme al dottor Mauro Pellegrini. Il programma completo lo trovate su www.museoguerrabianca.it

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia