Salvate le chat di classe dai genitori

La scuola è ricominciata, ma le chat di classe animate dai genitori non si sono mai interrotte. Purtroppo. E raramente regalano perle di saggezza.
Dal dieci giugno in poi è stato tutto un pensiero sulla fine delle lezioni, commenti sulla foto di classe pubblicata senza nessuna richiesta (visto che era già stata consegnata dalle maestre) da una mamma desiderosa di sentirsi ringraziare da 27 genitori diversi. A luglio pioggia di domande sui compiti delle vacanze, foto sfocate o storte di esercizi del figliolo di turno. Ad agosto grandi interrogativi di massa su libri, quaderni e materiale da acquistare.
E poi arriva settembre. E a 24 ore dal suono della prima campanella c’è ancora chi scrive: «Ma domani i bambini devono già portare i libri? perchè io non li ho ancora comprati». E non manca chi la butta sul meteo: «Ma se piove, bambini con i calzoncini corti?». Nelle chat di classe è vietato rispondere male. Al massimo l’emoticon con le lacrime, che nessuno ha capito se piange dal ridere o dalla rabbia.
«Sai qual è il problema? Che tutti chiedono, ma nessuno legge le risposte» dice sottovoce fuori da scuola una delle rappresentanti sfinita dalla mitragliata di messaggi. Figli, salvate le chat di classe dai genitori.
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