Per Dybala è «Il tempo delle mele»

Chissà se sarà l’ultimo dei romantici nel mondo del calcio (probabile...), di sicuro Paulo Dybala ha vinto nel 2024 il premio «Il tempo delle mele» (1980, regia di Claude Pinoteau).
L’attaccante argentino della Roma aveva infatti detto sì alle sirene del campionato arabo ma soprattutto ai 75 milioni in tre anni messi sul piatto dal campionato che vuole diventare famoso strapagando i bidoni, figuriamoci i campioni. Saluti a Trigoria, due lacrime coi compagni argentini, tifosi disperati a intasare chat e telefoni delle radio capitoline. Tutto fatto quindi? No, perché a volte il calcio può ancora sorprendere e Dybala trasformarsi in Sophie Marceau quando sente nelle cuffie «Reality» di Richard Sanderson.
L’argentino ha scoperto che forse non è un caso se Roma letta al contrario è «Amor»: amore che è arrivato fin sotto casa, coi tifosi a urlare «resta». Con loro la moglie, Oriana Sabatini, cantante che lo ha convinto a restare nella Capitale e che in poche ore ha conquistato milioni di fans (tifosi della Magica) più che con una hit estiva.
De Rossi ha definito la favola a lieto fine «emozionante», il popolo romanista coccolerà Dybala stasera l’Olimpico, la società però resta zitta. Perché il riscontro economico della permanenza non c’è. Già, non tutti sono romantici...
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