Migranti in Albania: un interesse solo politico

Ci ha pensato la Corte costituzionale albanese a rompere il giocattolo. O, almeno, ad impedire che gli interessi politici di Giorgia Meloni e di Edi Rama ne possano beneficiare a breve. Il più alto organo di rispetto della Costituzione del Paese delle Aquile dovrà pronunciare entro il 6 marzo 2024 la decisione finale sulla legittimità dell’accordo sui migranti tra i due Paesi.
Al di là del giudizio di legittimità, anche morale, non si può non riconoscere che l’accordo è politicamente perfetto. Con esso la premier Meloni soddisfa il desiderio del suo elettorato, e non solo: i migranti devono essere respinti. O accolti senza concedere troppo, se non lavori poco qualificati e poco pagati. Il suo omologo Rama, invece, lancia un altro messaggio: con questo accordo accelera il percorso di ingresso dell’Albania nell’Unione europea. Se la Corte costituzionale ratificherà l’accordo entro marzo, ci sarà ampio margine per usarlo nella propaganda per le elezioni europee del giugno 2024.
Dei migranti e di noi, che di migranti abbiamo egoisticamente un gran bisogno, non importa nulla. L’accordo costa moltissimo e con quei denari li potevamo gestire in Italia, con un ampio margine per rendere l’accoglienza più umana e più civile.
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
