In poche parole

Mattarella e i rischi di Big Tech

Alla cerimonia degli auguri al Quirinale, il capo dello Stato è intervenuto su una delle questioni centrali della contemporaneità
Gli auguri di Natale del presidente Sergio Mattarella - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Gli auguri di Natale del presidente Sergio Mattarella - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Per fortuna che il presidente Mattarella c’è. A dispetto di un progetto di premierato che ha suscitato un ampio coro di critiche da parte dei giuristi. Il ruolo di garante della Costituzione svolto da Mattarella è sotto gli occhi di tutti, e in questi giorni si è aggiunto un altro tassello prezioso che evidenzia la sua sensibilità culturale. Alla cerimonia degli auguri al Quirinale, il capo dello Stato è intervenuto su una delle questioni centrali della contemporaneità: l’egemonia di Big Tech. Ha parlato con toni «orwelliani» dei rischi derivanti dal dilagare di un’intelligenza artificiale e di tecnologie senza adeguati controlli, citando direttamente 1984. E ha additato gli «oligarchi di diversa estrazione» che agiscono «sempre più spesso, come veri e propri contropoteri» rispetto alle istituzioni democratiche.

Così facendo, ha stilato un autentico manifesto dell’umanesimo (e della funzione della politica) da opporre al pensiero postumano dei padroni delle corporation digitali. Si potrebbe dire il personalismo cristiano (e l’umanesimo del cattolicesimo sociale e democratico) contro l’ideologia californiana. La civiltà europea a fronte della deregolamentazione, del neoliberismo selvaggio, della volontà di potenza iperindividualistica di quell’Estremo Occidente che è la Silicon Valley.

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