Il liceo Golgi sia pubblico in tutti i sensi

La vicenda è quella del liceo di Breno, con otto ragazzi ritiratisi dalla stessa classe e la denuncia di una mamma, con la solidarietà di sessanta insegnanti.
Un fatto raccontato venerdì sulle pagine del nostro giornale, a cui per tutta risposta è giunto un comunicato scarno, quattro righe, firmato da «Il Dirigente scolastico e i Membri dello Staff».
Nel testo è scritto che «ritenendo prioritaria la tutela di studenti, famiglie, genitori e di tutto il personale del liceo Camillo Golgi, a seguito di attenta riflessione e accurata valutazione di quanto pubblicato da alcune testate della stampa comunica che le questioni educativo-didattiche vanno affrontate nelle opportune sedi, all’interno dell’Istituto».
Ora, che vadano affrontate all’interno dell’istituto non ci piove, ma altrettanto certo è che una risposta esaustiva debba esserci e che sia pubblica, cioè alla luce del sole, a conoscenza di tutti.
Perché quella del «lavare i panni in casa» è una tentazione seducente, ma contigua a un atteggiamento omertoso pericoloso in ogni ambito e inaccettabile se si tratta di un istituto che «pubblico» è nella sostanza, non soltanto per definizione. Lo scriviamo senza spocchia, ma con fermezza. Certi che soltanto facendo chiarezza si persegue il bene di tutti. Compresi «staff» e «dirigente».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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