Yara seviziata con crudeltà, «caso praticamente chiuso»

Per il pg di Brescia, Dell'Osso, il caso dell'omicidio di Yara è risolto. Pericolo di fuga, Bossetti in carcere in attesa del gip.
Yara, caso praticamente chiuso
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«Ci troviamo davanti ad una situazione che ci fa dire che il caso è praticamente chiuso». Lo ha detto il procuratore generale di Brescia, che ha competenza anche su Bergamo, Pier Luigi Maria Dell’Osso, nel corso di una conferenza per fare il punto dopo il fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara
 
«Non sappiamo se conoscesse direttamente la ragazzina» ha detto Dell’Osso che ha poi aggiunto «al momento non ci risulta che Bossetti sapesse di essere il figlio di Guerinoni». Inoltre, a proposito della polemica tra la Procura di Bergamo e il Ministro Alfano, il procuratore Dell’Osso ha affermato «dopo un lavoro lungo più di tre anni era difficile tenere sotto traccia una notizia così importante».
 
Massimo Bossetti, intanto, resta in carcere in cella d'isolamento, in attesa dell’udienza di convalida. Nell’ordinanza che ha portato  al suo arresto il sostituto procuratore Letizia Ruggeri sostiene che vi sia un concreto pericolo di fuga e lo accusa di aver provocato la morte di Yara «con tre colpi al capo e con plurime coltellate in diverse regioni del corpo (gola, torace, schiena, polsi e arti) abbandonandola quindi agonizzante in un campo isolato». Un omicidio compiuto «con l’aggravante di avere adoperato sevizie e di avere agito con crudeltà». 
 
Il pm scrive inoltre che «le polveri riconducibili a calce» sono state riscontrate «sul corpo e sugli indumenti» di Yara, «nonchè a livello dell’albero bronchiale». Polveri che sono «possibile espressione di contaminazione da parte di materiali utilizzati solitamente, anche se non esclusivamente, nell’attività edilizia». Contro Bossetti ci sono anche i tabulati telefonici: il suo cellulare è stato rilevato  nel giorno dell’omicidio a Mapello, in via Natta, alle 17.45. «Compatibile - scrive il pm - con le celle agganciate dal cellulare di Yara Gambirasio quel pomeriggio». 
 

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