Sosta, indigeste le nuove strisce blu in città

Fanno discutere i 295 ulteriori parcometri in diverse zone di Brescia. Una raccolta firme unisce viale Piave a via Galilei.
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Allarga le braccia e sospira: «A loro i soldi servono sempre. A noi mai, invece». Si rifugia nell'ironia il professionista che in via Creta lascia l'auto tra le strisce, bianche fino a pochi giorni fa, e ora diventate blu. A pagamento. In tutto, 295 nuove aree regolamentate dal parcometro, in cui il tempo che scorre corrisponde al tintinnare delle monete.
Oltre che su via Creta, i posteggi gestiti da Brescia Mobilità hanno cambiato colore in viale Piave, sul ring (viale Italia, viale Venezia e via XXV Aprile), in zona ospedale (nelle vie Bassi, Galvani, Marconi, Pisacane, Galilei, Orefici e in piazzale Golgi). Il costo va da 1 a 2,40 euro all'ora.

La scelta fa discutere. Approvata all'inizio dell'estate, con delibera del 27 giugno, aggiunge spazi a pagamento completando le novità in tema di sosta introdotte dal 10 maggio, giorno in cui è scattato l'aumento del 25% delle tariffe dei parcheggi. Le proteste sono iniziate però soltanto nei giorni scorsi, da quando cioè dalla carta dei documenti approvati in Loggia si è passati all'asfalto delle vie cittadine.
Un movimento anti-parcometro partito da viale Piave, innescato dal comitato di zona con una raccolta firme che si è estesa poi fino in via Galilei e più in generale nella zona dell'ospedale, dove in bar e negozi si trovano i moduli per dire no alle nuove strisce blu. Guida i riottosi Sara Balsamo, leader del comitato di viale Piave e moglie dell'assessore ai Lavori pubblici Mario Labolani, membro della Giunta che ha varato i nuovi parcometri. La polemica esula però dagli aspetti familiari, dato che l'obiettivo di Balsamo è il vicesindaco con delega alla Mobilità Fabio Rolfi.

«È mancato il rapporto tra l'assessore deputato alla delibera e il territorio, i parcheggi sono diventati a pagamento dalla sera alla mattina» spiega, mentre annuncia che le firme sono diventate 350, che verranno raccolte ancora fino alla prossima settimana per essere presentate in Consiglio comunale a settembre. La contrarietà è dettata dal periodo economico, dal fatto che le strisce blu rischiano di danneggiare residenti e commercianti, dalla mancanza di dialogo. «Hanno fatto le giunte di quartiere, ma del tema non si è parlato - aggiunge Balsamo -. Chiediamo ora un intervento al sindaco Paroli. Non ho ricevuto così tante telefonate nemmeno con la questione della moschea».

Mentre una parte dei cittadini si organizza per chiedere di tingere di bianco le nuove strisce blu, o di mitigarne gli effetti per residenti e commercianti, altri affidano le loro rimostranze alle lettere arrivate numerose alla nostra redazione. «Mi sento come un salvadanaio», scrive una lettrice trovatasi di fronte all'improvviso obolo. E per definizione il salvadanaio, ad un certo punto, si rompe.

Emanuele Galesi

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