Bigio, il ritorno del discusso superuomo

Stanziati 150mila euro per riportare la statua in piazza Vittoria. Intanto la Soprintendenza interviene su Arnaldo.
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Gli mancherà pure un braccio, avrà le gambe spezzate, dovrà recuperare l'originario biancore con cui luminoso dava scandalo dall'alto dei suoi circa nove metri d'altezza. Ma non difetta in pazienza. Dopo 67 anni di riposo nei magazzini comunali ed a quasi cinque anni dal preventivo dell'accademia Laba per il suo recupero (febbraio 2008), il Bigio sta affrontando il percorso per tornare in piazza Vittoria. Indicativamente, per la primavera prossima. Si preparino i bresciani a rivederlo come mamma l'ha fatto. Nel caso specifico, un papà: lo scultore Arturo Dazzi, anno 1932.

Con uno stanziamento di 150mila euro, in capo alla controllata Brescia Infrastrutture, il Comune ha avviato le operazioni per il recupero e la ricollocazione della statua.  Non sarà semplice. In questi giorni Ezio Giuriani, ordinario di Tecnica delle costruzioni dell'Università di Brescia, sta elaborando il sistema per risollevarla dal letto di legno su cui riposa in via Rose e consentire il raccordo delle gambe (spezzate da una diagonale che va dal ginocchio destro alla caviglia sinistra) con il resto del corpo. Serviranno dei perni che leghino la pesante struttura in marmo di Carrara (280 tonnellate) al basamento che poggerà sul soffitto del parcheggio interrato, sottoposto a opere di consolidamento.

Una volta assestato il corpo del Bigio, che non avrà più una fontana ai suoi piedi, interverrà l'Accademia Laba. Per 31mila euro più Iva si occuperà del restauro superficiale. L'intervento, curato dai docenti Elisa Pedretti e Maurizio Feola, vedrà coinvolta Elga Strada, restauratrice che avrà il compito di guidare gli studenti dell'accademia chiamati a lavorare sul Bigio. Lo scultore incaricato di ripristinare il braccio destro (vale 4.800 euro) è Gaetano Bonera. Alla Laba contano di concludere entro febbraio, ma è una previsione da confermare.

Sempre a proposito di statue: è in corso il recupero dei monumenti ad Arnaldo da Brescia e a Giuseppe Zanardelli. Per il momento, a dire il vero, si sono visti solo i ponteggi esterni su cui vengono affissi i cartelloni pubblicitari degli sponsor trovati dal milanese Studio Advertising. La Soprintendenza ha così chiesto di realizzare le strutture interne necessarie per lavorare sulle statue, come si può osservare in questi giorni. In piazzale Arnaldo, poi, ha ordinato la rimozione di una delle pubblicità esposte: era troppo grande. Affidataria dei lavori, in questo caso, è la Stema srl, che fa capo agli stessi Pedretti e Feola. L'appalto, meglio precisarlo, non ha nulla a che vedere con il Bigio. Anche perché, vuoi mettere Arnaldo o Zanardelli col superuomo di marmo? Inutile dirlo, è tutt'altra storia.

Emanuele Galesi

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