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Per la filiera delle rinnovabili scendono in campo 542 realtà bresciane

Per Fondazione Symbola la nostra provincia è al quinto posto nella classifica nazionale
Energie rinnovabili - © www.giornaledibrescia.it
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Le filiere sono come le cordate alpinistiche: un leader davanti e gli altri a fare sicurezza. Semplificazione estrema che farà rabbrividire Louis Malassis, agronomo francese, che per primo fece uso di questo concetto, ma che aiuta a comprendere rapidamente di cosa andremo a parlare.

Symbola, fondazione che promuove e aggrega le qualità Italiane, di cui è presidente Ermete Realacci, partendo dal dato che nella società prende sempre maggior coscienza l’attenzione alla crisi climatica ed al conseguente sviluppo delle fonti rinnovabili, rilevando che gli investimenti mondiali in tecnologie rinnovabili nel 2022 sono ammontati a 495 miliardi di dollari e che nei prossimi cinque anni sarà installata una potenza rinnovabile pari a quella degli ultimi venti anni, osservando come anche «l’Europa corre» con una capacità fotovoltaica di 41,4 GW (+47% rispetto al record 2021 con l’Italia che ne ha installati 2,5, la Germania 7,2 più 3 di eolico, la Spagna 7 e l’Olanda 4 più uno di eolico e la Francia due di eolico e due di fotovoltaico) è andata a vedere cosa nel nostro Paese si sta facendo, elaborando con Exibition Group il primo rapporto sulle filiere del futuro che in Italia sono (quelle che dichiarano negli oggetti sociali attività legate alla filiera delle energie nuove) sono 21378, in Lombardia 3778 (il 17,7%) regione con la maggior presenza nazionale.

Il punto

Brescia nel quando nazionale globale va alla grande (siamo abituati) forte anche di una sua storia in fatto di attenzione all’ambiente nata con il teleriscaldamento nato con Asm oggi A2A: a livello provinciale è al quinto posto per numero di imprese (542 pari al 2,5%), mentre nella graduatoria del segmento manifatturiero legato allo sviluppo di prodotti, componenti e macchinari è seconda (108 imprese pari al 4,5%) seguita da tre province venete testimoniando come la concentrazione di questa attività sia prevalentemente lombarda e triveneta.

Per quanto riguarda nostra provincia i numeri sono positivi posizionando Brescia nelle posizioni alte di tre aree operative della filiera: un quinto posto nel ranking della totalità della filiera con un risultato fortemente condizionato dalle attività di installazione e manutenzione ed un secondo posto (con 108 imprese attive) nella manifattura di prodotti e macchinari collegati alle rinnovabili. Il rapporto guarda per la prima volta alle imprese attive nella filiera delle rinnovabili.

Ma con dei limiti dichiarati: non individua ancora (per ora) le imprese individuali e il contributo delle imprese di piccole dimensioni. In agricoltura ad esempio sarebbe interessante sapere chi già utilizza le rinnovabili, che ormai sul piano economico sono economicamente convenienti. Tutte aree di studio che, se prese in esame, porterebbero a un’anagrafe più ampia di una filiera che sarà sempre più importante, più ampia e più lunga.

Un esempio (l’anno prossimo a Catania partirà la più grande gigafactory d’Italia, produrrà moduli fotovoltaico per 3 GW all’anno) e soprattutto un dato: secondo l’Osservatorio Fer realizzato da Anie Rinnovabili, associazione di Anie Federazione (le imprese elettriche di Confindustria), in Italia le fonti di energia rinnovabili crescono: nel 2022 si è registrato un totale cumulato di 3.036 MW così suddiviso: 2.482 MW per fotovoltaico, 526 MW per eolico, 31 MW per idroelettrico e -3,2 MW per bioenergie. Al 31 dicembre 2022 in Italia risultano installati complessivamente 60,7 GW.

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