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Magnituudo, il business riprende slancio col giusto software

L’azienda di Desenzano sviluppa sistemi Erp e promette «un cambio di passo anche per le Pmi»
Monitorare i dati è strategico anche per le piccole e medie aziende
Monitorare i dati è strategico anche per le piccole e medie aziende
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Molto più di un rivenditore di software, Magnituudo si pone sul mercato come partner strategico per implementare i business aziendali. Nata nel 2020 come costola di Puntoexe, l’azienda commercializza e sviluppa sistemi di gestione Erp (Enterprise resource planning) a marchio Sap. Attualmente Magnituudo conta 18 dipendenti e dopo un solo anno di attività ha già toccato quota un milione di ricavi, annoverando tra i suoi clienti principali aziende del mondo manifatturiero di dimensione compresa tra i 20 e 300 milioni di fatturato.

Passa il tempo ma certe cose, problemi in primis, rimangono le stesse. Sono anni ormai che si parla dell’importanza del digitale all’interno del processo aziendale, di come i dati permettano di prendere decisioni e fare scelte ponderate, scientifiche e non affidate meramente all’istinto. Sono anni che se ne parla ma ancora qualcosa non va.

Le micro e piccole imprese del territorio faticano a fare questo scatto, culturale ancor prima che di tipo tecnologico, «nonostante siano proprio loro le realtà che maggiormente potrebbero trarre beneficio dall’utilizzo dei dati - afferma Francesco Smorgoni, titolare della Magnituudo di Desenzano del Garda, azienda che sviluppa e commercializza sistemi di gestione Erp a marchio Sap -. Le grandi imprese infatti o già hanno fatto il salto o comunque riescono ad avere a disposizione dati per condizionare le scelte. I piccoli attori del territorio sono invece più indietro».

E pensare che il digitale, nella sua fase di prima implementazione, «permette un cambio di passo radicale e rapidissimo» spiega Smorgoni. E aggiunge: «Lavoriamo anche con piccole realtà ma qui è tutto più difficile, principalmente per una resistenza culturale al cambiamento. Nonostante ciò però non si può dire che tutto sia fermo. Qualcosa sta cambiando anche tra le mpi, grazie al passaggio generazionale e in alcuni casi alla separazione tra proprietà e gestione».

Perché, quanto meno per sentito dire, si sa che l’utilizzo dei dati in ottica decisionale sia un fattore imprescindibile di competizione anzi, in molti casi di sopravvivenza. «L’istinto andava bene quando la produzione era di tipo artigiano ma ora, in un orizzonte industriale globalizzato, serve affidarsi alla certezza scientifica - conferma il numero uno di Magnituudo -. A ciò bisogna aggiungere un altri fattore, la rapidità. Se infatti impari più lentamente di quanto evolve il tuo mercato sei spacciato». La disponibilità di informazioni invece, garantita in primis da un software di gestione quale un Erp, «garantisce la possibilità di fare scelte ponderate - sottolinea Smorgoni -. In termini economici ciò non implica direttamente un aumento di fatturato.

Questo infatti, a seconda delle scelte che si fanno, può anche diminuire ma ad aumentare è la sua qualità e la redditività. Solo con i dati posso decidere se concentrarmi su questo o quel mercato, se investire in un ambito e o abbandonarlo». Decisioni importante che abbisognano di dati per diventare fattori competitivi. Qualità. La qualità precede perciò la quantità, un concetto che come il digitale necessita di un cambio culturale per poter essere introiettato definitivamente.

 

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