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Lo sconosciuto nuovo mondo dell'Intelligenza artificiale

Molte aziende del Bresciano ancora non utilizzano l'IA
La Terra vista dallo Spazio - Foto Nasa
La Terra vista dallo Spazio - Foto Nasa
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Pochi giorni fa Confapi Brescia ha presentato un rapporto dove, su un campione di pmi aderenti all’associazione, il 71% ha dichiarato di aver sentito parlare dell’Intelligenza artificiale generativa (per capirci la tecnologia di ChatGpt) ma di non utilizzarla all’interno della propria azienda.

Il dato, già di per sé molto eloquente, in primis fa capire come, mi si perdoni il detto, tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare. Da molto tempo infatti si sente parlare di IA, di come questa sia destinata a cambiare non solamente il modo di produrre ma la stessa società umana. Non sempre però è facile, e l’analisi dell’Ufficio studi di Confapi Brescia lo testimonia, trovare il metodo, le competenze e a volte anche il coraggio di passare dalla teoria alla pratica.

Un discorso questo che si è già visto con le tecnologie di Industry 4.0: tante aziende hanno infatti acquistato, sfruttando le agevolazioni fiscali, macchinari innovativi, ma molte non sono state e non sono tutt’ora in grado di sfruttarne a pieno le potenzialità. E la digitalizzazione zoppica. Adesso verosimilmente siamo ancora più indietro, con l’Intelligenza artificiale che pare essere un discorso limitato a poche imprese, o molto grandi o molto innovative. La verità però pare essere ben diversa, con l’IA che presto diventerà un fattore stesso di esistenza per le attività economiche esattamente come avvenuto con l’internazionalizzazione, con la già citata digitalizzazione e con la sostenibilità. Il fatto che le aziende non sappiano da che parte girarsi è preoccupante.

Associazioni di categoria da un lato e istituzioni dall’altro devono essere in prima fila per fornire alle imprese tutti gli strumenti conoscitivi e normative necessarie per implementare la tecnologia. Dal canto loro le aziende non devono girarsi dall’altra parte e ignorare quanto sta accadendo. Perché l’IA è destinata a restituire un mondo diverso da quello che conoscevamo.

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