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L’indice Pmi mai così alto da tre anni

A gennaio il settimo aumento consecutivo: la ripresa è partita e andrà avanti
L'indice Pmi è in risalita: buon segno
L'indice Pmi è in risalita: buon segno
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Quando si parla di indici il livello d’attenzione del lettore medio cala un po’. Siamo frastornati dagli indici del Covid e quindi no-grazie, basta indici. E invece qualche volta val la pena di soffermarsi su questi numeri. L’indice in questione è quello delle Pmi e misura le attese (le previsioni) dei direttori di acquisto delle piccole e medie imprese industriali. È un termometro un po’ meno attendibile del misura-febbre, ma, insomma, è un indicatore abbastanza serio, verificato e ritoccato negli anni.

Diciamo che l’Indice Pmi del manifatturiero è un indicatore attendibile. E quindi val la pena riprendere il dato di gennaio che ha portato questo indicatore a 55,1 punti avendo come 50 la base: sotto i 50 c’è aria di crisi, sopra c’è un po’ (o tanta) di ripresa. E quindi gennaio è a 55,1 punti: aria positiva, non un tifone al rialzo, ma aria buona. I direttori acquisti pensano quindi che nei mesi prossimi le loro aziende acquisteranno più che nel mese prima. Insomma, e ripeto: aria buona.

Ma il fatto, forse ancora più significativo, è che questo indice è positivo da 7 mesi e quota 55,1 non la si vedeva da quasi tre anni, il che potrebbe far dire, a qualcuno, che - oplà - è scoppiata la ripresa. Non fosse che veniamo da quel baratro del 2020 sarebbe così: la ripresa è partita e andrà avanti. Non era poi così difficile stante il punto in cui si era caduti. Ma - come amava ripetere un vecchio cow boy - non importa quanto cadi, ma quanto ci metti a rimetterti in sella. E in sella, di riffa o di raffa, ci siamo rimessi. Adesso bisogna correre, anche se intuisco le possibili vostre perplessità...

 

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