Kilometro Verde punta a una grande crescita

Dopo l’ingresso in Elite del maggio scorso, la startup bresciana Kilometro Verde punta a crescere ancora. Lo dice a chiare lettere, il fondatore e ceo Giuseppe Battagliola, che in una intervista delinea da un lato l’intenzione di raddoppiare la produzione entro la fine del 2025 e dall’altra quella di aprire nuove sedi, almeno due entro il 2027. Strizzando l’occhio anche alla possibilità, non meno allettante, di puntare su eventuali acquisizioni ed aprire il capitale a terzi.
Kilometro Verde, che dal 2023 ha casa a Verolanuova, è oggi la più grande Vertical Farm d’Europa: con oltre 27mila metri quadrati coltivati, rappresenta una nuova frontiera dell’agricoltura sostenibile, un complesso indoor dove le colture crescono in verticale in strutture chiuse in un habitat controllato, senza l’impiego di fitofarmaci.
Come funziona
Totalmente automatizzata, si basa sulla coltura idroponica (senza terra) indoor appunto, che come noto fa leva su valori quali sostenibilità, salvaguardia dell’ambiente, etica e salubrità. Oggi conta una trentina di dipendenti e nel 2023 ha chiuso l’esercizio con 121,4 mila euro di ricavi e proventi totali e un valore della produzione pari a 1,9 milioni di euro (comprendendo incrementi di immobilizzazioni per lavori interni), un Ebitda negativo per 1,3 milioni e una perdita di 2,3 milioni, a fronte di un patrimonio netto di 5,6 milioni. L’obiettivo dichiarato di Battagliola per il 2024, però, è di chiudere l’anno con i ricavi a quota 6,5 milioni di euro, per «raggiungere nel 2025 un fatturato a prezzi costanti di 16-18 milioni e il pareggio di bilancio, con un margine operativo lordo del 30-33%.
Obiettivi e strategie
Programma ambizioso, quello di aumentare i volumi mantenendo i prezzi accessibili, nel quale il founder di Kilometro Verde crede fortemente, tanto che ad ottobre inaugurerà anche una seconda sala di produzione negli stabilimenti di Verolanuova. Ma l’aumento produttivo non è l’unica via che Battagliola vede per crescere, anzi. Il ceo della Vertical Farm punta molto anche sull’idea di allargare il perimetro della grande distribuzione (oggi tra i clienti si annoverano Coop, Tigros e Iperal) magari coinvolgendola anche nell’azionariato.
Battagliola parla infatti di «due progetti»: da una parte, una joint venture con una grossa catena distributiva o, in generale, con un socio sinergico, con il quale ci sarebbero già contatti; dall’altra, il consolidamento della società, magari con una crescita attraverso acquisizioni. In particolare, Battagliola dichiara di voler aprire almeno due nuove sedi: una in Europa entro il 2025 ed una negli Emirati Arabi o negli Usa entro il 2027. Quanto all’ingresso in Borsa per ora non ci pensa. Almeno sinchè i numeri della produzione non confermeranno il quadro.
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