Il futuro dell’acciaio 4.0 passa dalla rivoluzione delle startup

Il curioso caso della siderurgia, che ringiovanisce quando ormai è arrivata all’età adulta, che guarda indietro per capire cosa cercare in avanti. Un po’ come il Benjamin Button del celebre racconto di Francis Scott Fitzgerald, o nell’omonimo film con Brad Pitt per i cinefili, le aziende del settore, maturo per antonomasia ma ancora in grado di essere da traino per l’intero Sistema Italia, stanno scoprendo che solo una ventata di novità può permettere al comparto di competere con un mondo sempre più liquido e assetato di acciaio.

InnovA, la convention per la filiera siderurgica organizzata da Made in Steel in collaborazione con Digital Magics e InnexHub che si è svolta a Brixia Forum, ha per questi motivi scelto di giocare d’anticipo e di portare l’innovazione nel mondo dell’acciaio. Dodici startup italiane, ciascuna portatrice di un progetto in grado di catapultare la siderurgia nell’universo 4.0, sono salite sul palco di un contest unico nel suo genere. Per capire quanto le nuove tecnologie, «e la capacità dei giovani di trasformare lo stato dell’arte» come sottolineato dal ceo di Siderweb e Made in Steel Emanuele Morandi, siano in grado di dare un contributo a un comparto maturo è forse il caso di partire dal vincitore.

Ad aggiudicarsi un riconoscimento di 5mila euro, dopo il giudizio di industriali ed esperti del settore, è stata la startup Nextema srl, nata tre anni fa come spin off dell’università di Bologna. «Uno dei primi problemi delle aziende siderurgiche è l’enorme consumo di energia, soprattutto per procedimenti quali i trattamenti termo-chimici per l’indurimento superficiale - ha spiegato l’amministratore delegato della società emiliana Rosario Squatrito -. Grazie all’utilizzo della tecnologia laser siamo in grado di garantire un risparmio sui consumi del 50% e una diminuzione dell’impatto ambientale dell’80%».

Invece che usare calore o prodotti chimici, Nextema progetta e realizza «semplicemente» impianti che sfruttano la tecnologia laser per il trattamento dell’acciaio. Altro possibile utilizzo del laser è invece nel procedimento cosiddetto di cladding: si tratta a grandi linee di una tecnica di additive manufacturing che usail laser per far aderire due metalli, utilizzando polveri metalliche come collante. «Tale procedimento non deve necessariamente sostituire le lavorazioni tradizionali - ha sottolineato Squatrito -, ma può senza problemi essere affiancato ai convenzionali processi con macchine utensili».

Per un non addetto ai lavori in queste spiegazioni e in tali procedimenti si può ritrovare tutto ma non la semplicità. Diverso il discorso per chi ogni giorno affronta le questioni del consumo d’energia e del rispetto dell’ambiente, per chi è alla ricerca di soluzioni per migliorare tecniche di lavorazione ormai fin troppo consolidate. Lo scenario. Perchè l’innovazione in poche parole serve proprio a questo: prendere ciò che già c’è e renderlo migliore, utilizzando le proprie e le altrui conoscenze e sapendo vedere un pochino più lontano. Di questo la siderurgia sta andando in cerca, non di rivoluzioni ma di implementazioni. Perchè essere considerati un settore maturo non è certo un difetto. Dietro si celano infatti competenze che nel digitale cercano un modo per affinarsi.