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Il credito d’imposta semplifica e allarga la platea per il 4.0

Le novità fiscali 2020 in un incontro promosso da Ibs Consulting Più sostegno alle Pmi
In Sala Libretti, la discussione le novità 2020 per le agevolazioni fiscali per investimenti 4.0 - © www.giornaledibrescia.it
In Sala Libretti, la discussione le novità 2020 per le agevolazioni fiscali per investimenti 4.0 - © www.giornaledibrescia.it
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Al netto di qualche dettaglio che potrà emergere una volta che si avranno in mano i decreti attuativi, si può però sin d’ora dire che le agevolazioni Impresa 4.0 restano per il 2020, con qualche marginale riduzione sul beneficio economico ma con una semplificazione della procedura e soprattutto con un ampliamento della platea dei beneficiari.

È la sintesi di quanto emerso nei giorni scorsi in Sala Libretti al nostro giornale in occasione dell’incontro sul tema delle novità 2020, per l’appunto, previste dalla Finanziaria 2020 in materia di agevolazioni per chi investe in nuove tecnologie digitali ma, per restare in tema, anche in formazione digitale. Incontro promosso da Ibs Consulting e che rientra nella serie di interventi promossi con Impresa 4.0 dal nostro gruppo editoriale. E quindi in sala Alberto Bertolotti (presidente e a.d. di Ibs), l’ingegner Marco Belardi (professionista e consulente sul tema al Mise, il ministero dello Sviluppo Economico) e Mario Moioli (responsabile della promozione di Fondimpresa).

Novità e conferme. Il piano agevolativo 4.0 per il 2020 ha conferme e novità. L’iperammortamento si trasforma in credito d’imposta con compensazione diretta F24. Sono ammessi investimenti con annessa interconnessione per impianti installati o ordinati nell’anno (o entro fine giugno 2021 , ma con acconto 20% pagato quest’anno). Modalità consuete. Il credito d’imposta vale il 40% dell’investimento fino a 2,5 milioni, si dimezza per investimenti fino a 10 milioni.

Più attenzione - lo ha ricordato Alberto Bertolotti - alla formazione con abbattimento del costo orario del 50% per le Pmi e del 40% per le aziende più grandi. Non sarà più necessario avere il preliminare accordo sindacale e - attenzione - i costi abbattibili riguarderanno solo formazione in azienda. E quindi, e ancora una volta in sintesi: la legge agevolativa viene prorogata e semplificata, c’è un contenuto calo dell’aiuto, c’è maggiore attenzione alle Pmi. Questo il messaggio flash di Bertolotti che all’incontro ha però voluto sottolineare un tema (ne parla qui accanto): ovvero i problemi che stanno emergendo nelle aziende che avevano fatto investimenti nel 2015-2016 e che oggi si trovano alle prese con una diversa interpretazione dell’Agenzia delle Entrate su cosa debba intendersi per «innovazione»: una vicenda a suo modo singolare visto che l’intepretazione 2018 diverge da quella che la stessa Agenzia aveva dato qualche anno prima.

Marco Belardi da parte sua ha voluto ricordare l’obbligo della perizia e dei requisiti tecnici (che devono durare 5 anni) consigliando caldamente le aziende ad allegare alla perizia (inevitabilmente sintetica) una adeguata relazione tecnica che indichi - altro alert per le aziende che in qualche caso si "fumano" parti di agevolazioni - anche tutti i costi accessori sostenuti per installare macchinari e software.

C’è poi un altro tema, accennato: già nelle agevolazioni 4.0 per il 2020 c’è una spinta agli investimenti in economia circolare. Al Mise - ha ricordato Belardi - si sta lavorando ad un progetto di incentivi «molto importante» in tema di economia circolare. E infine una, anzi due, valutazioni conclusive: 1) in molte situazioni si sono viste aziende che cercano contributi senza averne diritto; 2) tante, troppe aziende sono ferme e si domandano se valga o meno la pena investire. Domanda pleonastica: «Se non si investe si muore».

Tema dei temi: la formazione. Le agevolazioni la contemplano. L’appello di Mario Moioli di Fondimpresa è appunto per le imprese che pagano un quid mensile (mediamente 64 l’anno per addetto) con la contribuzione Inps . E quindi: «Aziende controllate il vostro cassetto previdenziale». In Italia - ha ricordato Moioli - «solo il 20% degli adulti fa formazione, la metà della media UE». L’offerta formativa di Fondimpresa è ampia, con possibilità di piani formativi individuali, aziendali, territoriali, di settore. Basta la voglia di attivarli.

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