Idrogeno e laser «nelle mani» degli studenti dell’istituto tecnico Castelli

Se il mondo produttivo cambia velocemente la scuola non può certo restare a guardare. E se l’industria immagina già il futuro professori e studenti possono, forse devono, fare lo stesso. Sensoristica, in special modo per le tecnologie dell’idrogeno ma anche per il monitoraggio della qualità dell’aria, e utilizzo dei laser (per pulitura, taglio, marcatura e persino saldatura) sono in questo senso due fronti aperti nei quali le aziende e i Paesi di tutto il mondo stanno investendo.
Ed è proprio qui che i ragazzi dell’istituto tecnico industriale Benedetto Castelli hanno cominciato a guardare grazie al Pcto (Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento) sviluppato dalla scuola insieme all’azienda bresciana Tecnosens. «Lo scopo di questo progetto è permettere agli studenti, così come ai docenti, di addentrarsi in aspetti non solitamente trattati ma nei quali si sta globalmente investendo, vedi idrogeno e laser - spiega la dirigente scolastica Simonetta Tebaldini -. Pensare a ciò che il futuro ha in serbo è un’occasione unica per riuscire a fare la differenza».
Sensoristica
Il percorso, che ha la peculiarità di svilupparsi lungo l’arco di tre anni e coinvolge un centinaio di studenti delle attuali classi terze - «diventeranno una cinquantina dopo il pre test che effettueranno a maggio» specifica Tebaldini - «si cala in un contesto in cui ad essere cambiate sono sia l’industria sia la scuola tecnica - evidenzia Giovanni Franceschini, ex docente del Castelli e ora presidente di Tecnosens, azienda con sede in via Vergnano a Brescia che si occupa di tecnologie ambientali e di sensoristica (conta 40 dipendenti) -. Ora più che mai c’è bisogno che la scuola prepari ragazzi che siano in grado di approcciarsi in modo interdisciplinare al sapere, non unicamente tecnico.
Serve fare formazione, provando anche ad approfondire tematiche non prettamente scolastiche ma che rappresentano il presente e il futuro del mondo che viviamo».
Project work
Il percorso, presento nell’estate 2023, entrato nel vivo ora e che si concluderà a metà 2025, permetterà ai giovani di entrare in contatto con tecnologie legate all’idrogeno e ai laser, sia attraverso una conoscenza teorica sia direttamente all’interno di aziende tramite stage, la Tecnosens stessa ma non solo. «Questo è uno dei punti di forza del Pcto - sottolinea Tebaldini -, che non è finalizzato all’assunzione ma permette ai ragazzi di vedere cosa c’è nel futuro».

La fase finale prevede la predisposizione di project work, «che verranno approfonditi nel corso del quinto anno e che sogniamo di poter portare come esempio anche in istituti di altri Paesi».
Altro punto di forza è, come detto, la partecipazione degli stessi docenti (una ventina) che seguono i ragazzi: «Loro per primi hanno preso parte a incontri sulle tematiche dell’idrogeno e dei laser» evidenzia Franceschini (affiancato dal consigliere dell’azienda Giovanni Renzi Brivio), «professori di informatica, chimica, elettrotecnica, persino inglese e italiano» aggiunge Tebaldini confermando quella volontà interdisciplinare che caratterizza l’intero progetto.
Trattenere
E, a chiusura del cerchio, il presidente di Tecnosens svela quello che forse è il fine ultimo del progetto: trattenere nel nostro Paese le migliori menti tecniche e scientifiche: «Noi siamo una realtà che ha scommesso su tecnologie "avanzate" ma l’Italia non è uno dei poli di sviluppo globali in questo senso. Svilupparle e creare un tessuto in grado di valorizzarle e approfondirle sono le chiavi per non far andare all’estero i giovani talenti».
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