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Horizon 2020: dall’Europa fondi per 1,5 miliardi

La sfida è quella dell’intelligenza artificiale: ma servono oltre 20 miliardi
Nuova sfida. L’Europa punta allo sviluppo dell’intelligenza artificiale
Nuova sfida. L’Europa punta allo sviluppo dell’intelligenza artificiale
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La corsa contro il tempo dell’Europa è già scattata per non perdere la sfida dell’intelligenza artificiale con Usa e Cina, cruciale per lo sviluppo dell’economia digitale e dei dati. Il ritardo da recuperare è grande: servono 20 miliardi di investimenti entro i prossimi due anni. E i primi 2 li ha messi sul piatto la Commissione Ue, di cui 1,5 dal programma Horizon 2020 che dovrebbe generarne altri 2,5 in investimenti pubblico-privati, e 500 milioni dal Piano Juncker, anche questi con effetto leva.

Le applicazioni dell’intelligenza artificiale sono a 360 gradi, dall’internet delle cose con auto connesse o elettrodomestici intelligenti alla produzione industriale 4.0 sino alla salute e alla lotta alle fake news, con algoritmi che consentono di identificare i falsi profili Facebook che diffondono disinformazione ma anche la musica preferita creando le playlist personalizzate su Youtube o Spotify.

«Dobbiamo investire almeno 20 miliardi entro il 2020, e oggi la Commissione sta facendo la sua parte», ha detto il vicepresidente per il mercato unico digitale Andrus Ansip. Serve però l’intervento degli stati membri: 24 tra cui Italia, Francia e Germania, più la Norvegia il 10 aprile hanno sottoscritto una cooperazione sull’intelligenza artificiale, unendo gli sforzi lanciati a livello nazionale per lavorare in sinergia. Sarà quindi cruciale la partita del prossimo bilancio Ue: «l’obiettivo», ha avvertito Ansip, «sono 20 miliardi di investimenti l’anno» dal 2021 tra Ue, stati membri e privati.

Perché guardando alle cifre odierne, secondo stime McKinsey utilizzate come riferimento da Bruxelles, è l’ultima chiamata per l’Ue: gli investimenti privati in Europa in intelligenza artificiale (2,4-3,2 miliardi) sono 5-6 volte inferiori a quelli Usa (12,1-18,6 miliardi) e tre volte in meno che in Asia (6,5-9,7 miliardi), mentre a livello pubblico gli Usa hanno già investito 1 miliardo nel 2016 solo in progetti non classificati e la Cina 1,7 miliardi in un solo parco tecnologico. La Commissione ha poi proposto di rivedere le norme sul riutilizzo e l’accessibilità dei grandi dati per ampliare i settori coinvolti e ridurre i costi, oltre a misure per favorire la transizione dei lavoratori e la formazione professionale nel settore (6mila tirocini all’estero al via dall’estate).

 

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