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Emissioni di Co2: servono almeno 60 Gw dalle rinnovabili

Lo sostiene Terna parlando alla Camera dei Deputati degli obiettivi fissati dall’Unione europea
Impianti eolici costruiti per sfruttare i venti in mare aperto
Impianti eolici costruiti per sfruttare i venti in mare aperto
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Per raggiungere gli obiettivi al 2030 per la produzione elettrica «è necessario installare almeno 60 Giga watt di nuova capacità produttiva di fotovoltaico, eolico, onshore e offshore» e «le richieste di connessione alla rete in alta tensione di nuove capacità rinnovabili ad oggi ammontano a un valore che è circa tre volte superiore a questo target». Sono i dati presentati dai rappresentanti di Terna in un’audizione alla Camera dei Deputati sul pacchetto di misure europee «Pronti per il 55%» («Fit for 55%»).

«Sappiamo che non tutte queste richieste si trasformeranno in nuovi impianti ma tale dato dimostra la volontà di investire in nuova capacità rinnovabile da parte degli operatori di mercato, vieppiù in questo contesto di prezzi - afferma il direttore affari regolatori Fabio Bulgarelli -. Per abilitare questo processo è fondamentale tuttavia garantire iter autorizzativi snelli ed efficaci». E Bulgarelli ipotizza un intervento della regolamentazione europea anche su questi aspetti con tempi massimi stingenti, identificazione di siti e aree con percorsi. Dal canto suo invece la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, in un’audizione alle Commissioni riunite Ambiente, Trasporti e Attività produttive della Camera, ha sottolineato come «la crisi dei prezzi dell’energia è destinata a durare. Lo dice la Commissione europea: almeno fino al 2023 avremo prezzi molto alti ed estremamente volatili».

E per fronteggiare questa situazione «bisogna sostenere una rapida entrata in vigore del pacchetto "Fit for 55%" che può dare un contributo per risolvere tutte e tre le crisi, climatica, legata ai prezzi dell’energia e umanitaria - è il messaggio lanciato dal responsabile del settore energia Andrea Barbarella -. L’Italia può avere molto da guadagnare da un’accelerazione in questo senso. Ma manca una cosa fondamentale che è una legge per la protezione del clima che introduca il target minimo di -55% emissioni al 2030».

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