Csmt Factory Maps: l’algoritmo aiuta nelle mosse migliori
Intuito e certezza scientifica. Potrebbe apparire come una semplice banalizzazione ma, in fondo in fondo, il definitivo passaggio ad un modo di fare impresa digitalizzato è tutto qui. Da un lato c’è il classico, si passi la dicitura, «fiuto per gli affari» tipico di un’imprenditoria, quella del passato, che su questo pilastro ha costruito la sua fortuna. Dall’altro invece ci sono la raccolta e analisi dei dati, fonti affidabili di informazioni che danno indicazioni precise sul modo di agire.
Scardinare la vecchia abitudine di appoggiarsi solo o principalmente all’intuito semmai supportandolo con l’approccio scientifico è il compito di chiunque si prefigga lo scopo di promuovere e implementare la digital transformation. Lo sa bene il Csmt, il Centro servizi multisettoriale e tecnologico di Brescia che nel suo ruolo di polo tecnologico vuole far dialogare tra loro aziende, startup e mondo della ricerca, creando un circolo virtuoso che alle esperienze del passato aggiunga le potenzialità del futuro. Il progetto digitale lanciato recentemente da Csmt Factory Maps è un esempio di tutto questo. L’obiettivo che si pone è la prototipazione e sperimentazione di un framework e di algoritmi di intelligenza artificiale in grado di superare i limiti delle comuni funzionalità offerte da soluzioni software commerciali, a supporto delle decisioni manageriali in ambito pianificazione industriale.
In questo ambito uno specifico algoritmo, che rientra nel progetto complessivo di Factory Maps, è stato sviluppato dal responsabile dell’area Innovazione gestionale e lean management Andrea Pasotti per supportare le aziende in tutte le attività di pianificazione dei materiali e di gestione dei magazzini. «Si tratta di una soluzione di intelligenza artificiale - spiega Pasotti -, che partendo dall’analisi del venduto di un periodo rappresentativo della domanda di un insieme di codici articolo, restituisce per ogni articolo sia finito sia componente un suggerimento sulla migliore politica di gestione da utilizzare per esso».
Tre sono i criteri sui quali poggia l’algoritmo: confronto tra tempo di risposta concesso dal cliente e lead time di consegna; stabilità di consumo e volume totale di consumo. Ciascuno dei criteri viene utilizzato dall’algoritmo al fine di fornire indicazioni su come comportarsi con i materiali, vale a dire se e quanto fare scorte a magazzino (in quello del finito ma pure in quelli intermedi) oppure se produrre o approvvigionare solo dietro acquisizione dell’ordine, cioè su commessa, e con che dimensione di lotto.
«Il nostro suggerimento è di effettuare l’analisi con l’algoritmo del sistema logistico aziendale almeno una volta l’anno - spiega Pasotti -. In ogni caso l’algoritmo, che è inserito in un piccolo software informatico, è utilizzabile in qualsiasi momento da ciascun tipo di azienda, sia per le quelle con mercati più lineari e quindi più prevedibili ma soprattutto da quelle dove c’è maggiore incertezza». La soluzione è quindi un modo semplice, rapido e molto economico per trarre utili dal nuovo oro: i dati aziendali che rappresentano non solo un «patrimonio» interno, ma sono elemento fondamentale per fotografare lo stato dell’arte dell’impresa.
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