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Competence center 4.0, cosa sono e a cosa servono

Sono otto, coinvolgono università e aziende. Sono nati e finanziati come propulsori dell'innovazione a disposizione delle imprese, Pmi in primis
Industria 4.0
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«Per diffondere 4.0 ci vuole una campagna di comunicazione e assistenza. In questo la rete dei Competence Center è fondamentale» perchè non servono solo «meccanismi più semplici, più attenzione alle Pmi e formazione 4.0».

È quanto afferma il sottosegretario allo Sviluppo Economico Paolo Manzella che oggi ha Torino ha incontrato gli otto Competence Center 4.0, le strutture chiamate ad aiutare le imprese ad avvicinarsi alle nuove tecnologie, parte essenziale di industria 4.0, in una riunione di coordinamento. «L'incontro di oggi - ha affermato Manzella - mi ha permesso di conoscere meglio le esperienze che ci sono, gli importanti risultati ottenuti con i primi bandi e sono convinto che dal confronto che ci sarà tra gli otto centri verranno risultati importanti per le imprese italiane. L'impegno è rendere periodici questi incontri ed aprire questa esperienza anche alle amministrazioni regionali. Per il governo i Competence Center sono un parte importante della strategia di politica industriale».

I Competence center 4.0 sono le strutture risultate destinatarie dei fondi istituiti proprio dal Mise attraverso apposito bando, tra realtà che sono state in grado di puntare ad una ricerca applicata sull'impiego concreto nelle imprese italiane delle tecnologie digitali, meglio se frutto di un impegno di partnerariati fra realtà pubbliche e private. Allo stato sul piatto sono stati collocati 73 milioni di euro, la fetta prevalente dei quali destinata alla costituizione dei Competence Center medesimi, mentre il resto è destinato al finanziamento dei primi progetti 4.0. 

Tra le finalità di questi poli, ci sono anzitutto l'attività di consulenza e formazione, specie verso le Pmi, nel cammino che conduce all'introduzione delle nuove tecnologie. 

Otto allo stato le realtà attive: si tratta del «Manufacturing 4.0», che ruota attorno al Politecnico di Torino, di «Made in Italy 4.0», che fa riferimento al Politecnico di Milano, ma che coinvolge anche UniBs, «Bi-Rex», guidato dall'Università di Bologna, «Artes 40», che ha per capofila la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, «Smact», legato all'Università degli studi di Padova, «Meditech - Campania Puglia Industry 4.0» che vede come polo di ricerca quello dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, «Start 4.0», guidato direttamente dal Cnr-Consiglio nazionale delle ricerche e «Cyber 4.0», legato alla Sapienza di Roma.

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