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Cittadella dell'Innovazione: si può copiare

Milano, Bolzano ma suggerisco Rovereto
All'interno della «cittadella» di Rovereto - © www.giornaledibrescia.it
All'interno della «cittadella» di Rovereto - © www.giornaledibrescia.it
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Consiglio non richiesto sul tema Cittadella dell’innovazione, progetto presentato il mese scorso a Santa Giulia dal Csmt e InnexHub e che ha raccolto ampie disponibilità da imprese e istituzioni.

L’idea di fondo è come e dove fare un centro (una «cittadella») capace di concentrare aziende innovative, istituti di ricerca, università, gente che studia, progetta e magari realizza cose nuove. È una ottima idea, come ho già avuto modo di dire: Brescia ci arriva un po’ tardi ma si deve comunque partire. Fra i modelli citati al momento della presentazione del progetto bresciano, il Made di Milano alla Bovisa del Politecnico e il mega Noi di Bolzano.

Mi ha francamente un po’ sorpreso l’assenza di quanto si è fatto a Trento e a Rovereto in particolare, modelli che a me paiono più immediati (e direi molto in sintonia per una struttura industriale come la nostra) e certamente più collaudati visto che hanno una quindicina d’anni.

E forse sette/otto anni fa, sul Giornale di Brescia si è avuto modo di raccontare quel che si sono inventati a Rovereto, di come da una vecchia manifattura di tabacchi si sia, negli anni, dato vita ad una fabbrica di fabbriche centrate (in questo caso) su economia green-circolare. Piccole cose agli inizi diventate, negli anni, iniziative sostanziose, sorprendenti. Capii, allora, che il segreto dell’hub era la gestione dell’hub, l’animazione dell’hub.

Proposi a sindaco e presidente di Aib di organizzare un pulmann e andare a vedere e capire. Non se ne fece niente. Forse adesso si potrebbe organizzare una gita fuori porta...

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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