Aziende, entro due anni sarà obsoleto un terzo delle competenze
Solo il 60% delle aziende italiane investe in formazione, contro una media europea del 73%. Sono alcuni dei dati emersi in occasione dell’evento organizzato a Roma da Fondirigenti, il fondo interprofessionale creato 20 anni fa da Confindustria e Federmanager, dal titolo «Diventiamo futuro». L’incontro ha posto al centro il ruolo dei millennial e del reverse mentoring nell’era dell’Industria 4.0.
Mancano manager esperti in big data, cybersecurity, marketing digitale, automazione di processo. «Questo dato di fatto conferma l’importanza di puntare ancora su Industria 4.0 senza depotenziare strumenti che hanno avuto effetti positivi sull’economia reale proprio adesso che occorre raccogliere i frutti degli investimenti fatti. Formazione dentro e fuori le fabbriche e un piano per l’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro sono altre due leve indispensabili per costruire le imprese del futuro», ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
Fra due anni, questa la previsione - un terzo delle attuali competenze saranno obsolete, serve dunque un piano straordinario di formazione dentro e fuori le fabbriche e gli uffici. Carlo Poledrini, presidente di Fondirigenti, ha annunciato il progetto «Di20 Leader»: due milioni di euro investiti da Fondirigenti G. Taliercio per finanziare la formazione di 100 ventenni che diventino leader del prossimo domani, ha spiegato. Per Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager, «L’innovazione richiede un aggiornamento costante. Occorre dotarsi di un mix di competenze tecniche e trasversali per sostenere il cambiamento», ha detto. «I nostri colleghi stanno affrontando una trasformazione epocale».
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