Alla Metal Work la tecnologia va di pari passo con i criteri Esg

La parola chiave è «risparmio». Risparmio di energia, riduzione dei consumi, impegno verso l’ambiente: non si tratta solo di una filosofia ma di un percorso che – solo – può assicurare, oltre al benessere della collettività, una migliore efficienza in termini produttivi e la competitività sui mercati. Metal Work ha intrapreso da tempo questa strada.
Il gruppo industriale, specializzato nella progettazione, produzione e commercializzazione di componenti per l’automazione, conta oggi 59 società presenti in tutto il mondo, circa 1.500 collaboratori e quasi 600 nella sede della capogruppo, a Concesio.

«Siamo obbligati, come da norma, a redigere il Bilancio di sostenibilità - spiega Daniele Marconi, uno dei tre manager alla guida della società –, ma da tempo ci adoperiamo per ragionare in termini di Esg nelle sue tre declinazioni, ambientale, sociale ed economica. In pratica, lo sforzo degli ultimi anni è stato teso a far sì che l’azienda si strutturasse per gestire gran parte dell’energia di cui necessita attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici a copertura dei tetti degli stabilimenti, nonché per realizzare prodotti che abbiano come peculiarità proprio risparmio energetico e riduzione di qualsiasi tipo di spreco.
Vi è poi – prosegue l’amministratore delegato –, un aspetto legato alla persona al quale teniamo molto e che consiste nel modificare l’atteggiamento all’interno dell’azienda, vista come un fatto sociale anche per il territorio e per chi ci lavora. È un discorso anche di trasparenza dei dati nei confronti dei collaboratori, che devono capire dove stiamo andando e sentirsi parte di un progetto».
Un progetto che, naturalmente, non può prescindere dalla valutazione economica, specie per una holding che ha licenziato un fatturato consolidato di 260 milioni nel 2023. «Si tratta di riuscire a fare profitti utilizzando un nuovo approccio, in quando crediamo in una visione a lungo termine che coniughi vantaggio e sostenibilità, a garanzia di sviluppo e successo in futuro».
Innovazione
Del resto Metal Work ha sempre mostrato una forte propensione all’innovazione e alle tecnologie, come testimoniato dal costante ampliamento nella gamma dei prodotti e dallo sviluppo di nuove applicazioni.
Negli anni l’offerta si è arricchita notevolmente, includendo la produzione di componenti elettrici e la tecnologia del vuoto. L’aria compressa viene utilizzata in gran parte delle applicazioni industriali e si stima che, mediamente, l’energia necessaria per la sua generazione abbia un peso pari a circa il 20% del totale dei consumi aziendali. Un terzo potrebbe essere risparmiato mediante azioni sinergiche legate all’uso di prodotti idonei, dimensionamento dei componenti e misurazione dei consumi e delle perdite, seguita da interventi correttivi.
Tutti aspetti su cui Metal Work concentra l’attenzione scegliendo materiali, lubrificanti e componenti di qualità e studiando la geometria interna dei prodotti anche mediante l’uso di strumenti avanzati per l’analisi fluidodinamica. Poiché il costo dell’energia pneumatica è direttamente proporzionale a pressione e portata dell’aria compressa, nei laboratori aziendali si procede a misurare le grandezze fondamentali, potendo così poi agire con strategie mirate.
«Siamo partiti – ricorda Marconi –, facendo automazione pneumatica, che si è poi evoluta verso soluzioni meccatroniche. L’importante per noi è mettere a punto prodotti che abbiano un minore impatto dal punto di vista del consumo e che inquinino meno. Lo facciamo con la consapevolezza che le decisioni di oggi influenzeranno la vita delle generazione future».
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