Garda

Zafferano, si punta ad un consorzio per il «gioiello» del ’500

È questo l’obiettivo di Pozzolengo, che vuole spingere la spezia prodotta da tre aziende
Una ricchezza della terra. Il fiore dello zafferano coltivato fin dal 1500 nei monasteri diffusi sul Garda
Una ricchezza della terra. Il fiore dello zafferano coltivato fin dal 1500 nei monasteri diffusi sul Garda
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C’è il consorzio del Lugana e ci sarà il consorzio dello zafferano: almeno, questo è l’obiettivo, magari nemmeno troppo a lungo termine, dell’Amministrazione comunale di Pozzolengo e, in particolare, del vicesindaco Paolo Degani.

Un obiettivo che nelle ultime settimane è diventato quanto mai concreto: la preziosa spezia è infatti stata inserita tra «le tipicità» dell’istituendo Gruppo di azione locale Garda e colli morenici, e ora è al vaglio degli uffici regionali. Già questo, è un risultato non di poco conto: «Per far sì che il nostro zafferano venisse inserito nella lista - specifica a tal proposito Degani - abbiamo dovuto provarne la "storicità", cosa che è riuscita grazie alle lunghe ricerche mosse da Sonia Tonoli, appassionata del territorio e guida Fai».

Dal passato. E la ricercatrice ha fatto un ottimo lavoro: tracce di coltivazione di zafferano nell’antico passato sulle rive del Garda sono state rinvenute infatti in un testo di Agostino Gallo, universalmente riconosciuto tra i padri dell’agronomia. È Gallo stesso a specificare come la spezia, sin dal ’500, venisse regolarmente coltivata nei numerosi monasteri che a quei tempi costellavano paesi lacustri ed entroterra. Una tradizione che a Pozzolengo è tutt’altro che venuta meno: da diciassette anni a questa parte ci ha pensato Mauro Grazioli, che all’azienda agricola El Muràs produce lo «Zafferano purissimo di Pozzolengo», prodotto De.Co.: «Abbiamo cominciato nel 2001 - racconta - con bulbi di provenienza italiana.

Oggi siamo tre aziende, con tre ettari di coltivazioni per una produzione totale di quattro chili l’anno. Si punta all’eccellenza - rimarca - e alla qualità, perché il mercato non è dei più semplici: una bustina di zafferano la si trova ovunque, ma il nostro è speciale. E non solo perché un decimo di grammo basta a preparare un piatto per quattro o sei persone, ma perché, analisi alla mano, il nostro ha valori ben oltre lo standard dell’eccellenza e abbondantemente di prima categoria». L’obiettivo. Un gioiello che il Comune Pozzolengo intende valorizzare. E, in questo, molto potrà fare proprio il Gruppo di azione locale: «Si potranno creare manifestazioni apposite ed eventi fieristici ad hoc - esemplifica il vicesindaco Degani -, e progetti specifici potranno trovare finanziamenti che, allo stato attuale, è difficile trovare. Tutti aspetti, questi, che daranno una spinta al nostro zafferano, con benefici non soltanto per il nostro paese, ma anche per tutte quelle piccole realtà sparse per il basso Garda che producono la pregiatissima e gustosa spezia: come esiste il consorzio del Lugana, potrebbe benissimo esistere il nostro consorzio dello zafferano».

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