Garda

Uccise la zia a Prevalle, 18 anni in appello

Emiliano Dolcetti il 17 luglio del 2010 aggredì a colpi d’accetta l’anziana parente e la cugina che cercò invano di fermarlo.
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Da 20 anni a 18 anni e 8 mesi - per effetto della concessione delle attenuanti generiche - per l’«omicidio dell’accetta». Era il 17 luglio di due anni fa quando Emiliano Dolcetti, oggi 36enne, piombò nella casa di Prevalle dell’anziana zia, Carolina «Carla» Ruffatto, di 83 anni e la uccise con l’arnese assemblato alla meglio. Ferì gravemente anche la cugina Franca Dolcetti, che cercò impedirgli di raggiungere sua madre.

Venerdì il processo d’Assise d’appello, dove è imputato di omicidio e tentato omicidio commessi sotto l’effetto della cocaina. Il pg Giuseppe Locatelli ha chiesto la conferma della sua responsabilità e la condanna a 19 anni e 4 mesi. Una riduzione di pena ha sollecitato l’avv. Colosio. Il quale ha sostenuto che nella sequenza l’imputato colpì la cugina non per uccidere. «Non c’è stato tentato omicidio - ha detto -. Questa imputazione va riqualificata in lesioni gravi». Richieste le attenuanti generiche, poi concesse in sentenza. Che il presidente Enrico Fischetti ha letto dopo più di un’ora di camera di consiglio.
 

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