Garda

Turisti «tassati» tutto l’anno: a Salò la scelta non piace

Dal 1° febbraio la tassa di soggiorno sarà applicata in tutte le stagioni
Suggestioni. Salò vista dalla Corna
Suggestioni. Salò vista dalla Corna
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Turisti tassati tutto l’anno. Lo ha stabilito il Consiglio comunale, modificando il regolamento dell’imposta di soggiorno, fino ad ora applicata dal 1° aprile al 31 ottobre, ed estendendone l’applicazione a 12 mesi. Anche a Salò, dunque, come deciso a Desenzano nelle scorse settimane, la tassa a carico di chi pernotta nelle strutture ricettive non avrà stagioni. Timori. La novità troverà attuazione dal 1° febbraio 2020.

Scelta che fa discutere e che non piace agli albergatori, che temono ripercussioni sul turismo invernale, fatto di una clientela prettamente aziendale, ma che l’assessore al bilancio Matteo Bussei considera necessaria «per sostenere le azioni di promozione turistica, per organizzare manifestazioni di qualità e anche per garantire l’apertura dell’ufficio Iat, dismesso dalla Provincia e preso in carico dal Comune, con costi di circa 2mila euro mensili». 

Proporsi come città turistica, insomma, costa parecchio e il Comune ha bisogno di nuove entrate. Che in parte arriveranno con l’applicazione dell’imposta anche nei mesi invernali, con un gettito che dagli attuali 260mila euro salirà, secondo la previsione per il 2020, a 320mila euro.

Contraria la minoranza. «Così - dice Giovanni Ciato di Salò Futura - si penalizza un settore già in sofferenza. Il soggiorno a Salò tra novembre e febbraio è caratterizzato da presenze aziendali. Causiamo un danno a chi ha già prenotazioni per febbraio, con contratti già definiti. Gli operatori non potranno che farsi carico del tributo che non avevano preventivato». Per questo Salò Futura ha proposto di far decorrere l’entrata in vigore del nuovo regolamento dal 1° marzo.

Per il sindaco Giampiero Cipani «il sostegno del Comune a commercio e turismo è sotto gli occhi di tutti: per Natale si spendono 30mila euro. Senza contare che alla Pro Loco diamo un contributo di 198mila euro».

Perplessi gli albergatori. Mauro Maccarini del Carg: «Si rischia di minare la nostra competitività». Invariate le tariffe: 3.30 euro nei 5 stelle, 2 nei 4 stelle, 1.50 nei 3 stelle, 1 nelle altre strutture ricettive.

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