Sull’Alto Garda il matrimonio è un business

Boom di matrimoni civili nelle sale consiliari di Salò e Gardone Riviera. La cerimonia di nozze nei municipi di pregio piace sempre più, non solo agli italiani, e il business del «sì» rimpingua le casse comunali. Sorprende il dato di Gardone, dove dei 40 matrimoni civili celebrati quest’anno in municipio, soltanto 3 sono stati quelli tra residenti. Gli altri 37 hanno visto unirsi persone venute da fuori, richiamate dal fascino della sala consiliare.

Ben 18 i matrimoni tra stranieri, che magari dopo essere stati sul Garda in vacanza, hanno pensato fosse il luogo perfetto per il fatidico «sì», o meglio per dire «yes», o «ja». Sette sono stati i matrimoni tra cittadini del Regno Unito, 6 quelli tra tedeschi, 3 tra olandesi, uno tra russi e uno tra austriaci. Il Comune, ovviamente, promuove questo business: sul sito municipale c’è un’ampia sezione intitolata «Sposarsi a Gardone Riviera».

Particolarmente ambite dagli sposini anche le sale del palazzo della Magnifica Patria, a Salò. Nel 2013, nel municipio salodiano, si sono officiati 80 matrimoni, 17 dei quali tra sposi stranieri. Tra questi prevalgono i britannici e, in particolare, gli scozzesi, ben 10.

Quello dei matrimoni è un settore che porta nuova linfa alle casse comunali. Il che, visti i tempi, non guasta. Nel 2013 Salò ha incassato 18.400 euro, Gardone 15.900. I due Comuni hanno da tempo stabilito le quote dovute per la celebrazione negli spazi municipali. A Salò si parla di 500 euro per la Sala dei Provveditori, 350 euro per la Sala del Consiglio, 200 euro per la Sala della Giunta, fino alla gratuità per chi sceglie l’«opzione base» dell’ufficio del sindaco (costi dimezzati per i salodiani). A Gardone la sala consiliare costa 800 euro la domenica, 400 il sabato e 300 durante la settimana (anche qui i residenti pagano la metà).