Garda

Studenti-investigatori: quel tipografo del '500 è lonatese

Gli studenti del Perlasca di Idro hanno ricostruito la storia di Francesco Rampazetto il Vecchio
Lo studio. La relazione dei ragazzi della classe quarta dello scientifico
Lo studio. La relazione dei ragazzi della classe quarta dello scientifico
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Il tipografo del Cinquecento Rampazetto il Vecchio era lonatese: lo hanno dimostrato gli studenti del Perlasca, i quali hanno anche donato una delle sue antiche edizioni alla Fondazione Ugo Da Como. Coinvolti in un progetto didattico che li ha visti protagonisti per due anni, con ricerche e approfondimenti sul tema della storia della stampa del Cinquecento, indagatori di archivi e biblioteche importanti (come l’Archivio di Stato e l’Archivio Patriarcale di Venezia, ma pure l’Archivio di Stato di Brescia e l’Archivio parrocchiale di Lonato), gli alunni della classe quarta del Liceo Scientifico Perlasca di Idro hanno riportato alla luce documenti inediti dai quali è emerso che il tipografo Francesco Rampazetto il Vecchio fosse proprio originario di Lonato.

Ora, dunque, grazie al lavoro svolto dagli studenti del Perlasca, è possibile documentare "atti alla mano" che uno dei più importanti tipografi del Cinquecento attivi a Venezia fosse originario di Lonato. Lonato che, proprio grazie alla Fondazione Ugo Da Como, è sede di una delle biblioteche private più importanti dell’Italia settentrionale: qui sono conservati già 16 volumi stampati da Francesco Rampazetto il Vecchio tra il 1556 e il 1572 e ora ne è arrivato uno nuovo: il volume donato dal Perlasca alla Fondazione è stato reperito sul mercato dell’antiquariato a Venezia ed è un’opera del letterato Francesco Sansovino dedicata alla figura dell’avvocato.

Nel loro certosino lavoro, gli studenti del Perlasca sono stati seguiti dal professor Severino Bertini, insegnante di Storia, e dai docenti Milena Valenti, di lettere, e Ilario Fenoli, di informatica. In più, fondamentale è stato anche il supporto di importanti personalità bresciane, in particolare dei professori Angelo Brumana, socio dell’Ateneo di Brescia, e Giancarlo Petrella, docente dell’Università Cattolica, che hanno a lungo lavorato con gli studenti. 

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