Garda

Salò, Angelo Pelizzari un secolo di vita tra le caldarroste

Nel suo negozio sotto l’orologio della Fossa ha visto passare intere generazioni
Angelo Pelizzari nel suo storico negozio - Foto © www.giornaledibrescia.it
Angelo Pelizzari nel suo storico negozio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Tanti salodiani lo ricordano al braciere del suo negozietto di frutta e dolciumi, sotto l’orologio della Fossa, intento a cuocere caldarroste. Ma Angelo Pelizzari, nato a Salò l’11 novembre 1919, non è solo «l’uomo delle caldarroste», è un personaggio straordinario.

Il centesimo compleanno l’ha già festeggiato nei giorni scorsi, partecipando allo spiedo del Cai al rifugio dello Spino, struttura che ha contribuito a realizzare come co-fondatore della sezione salodiana del Club Alpino. Quando frequentava le elementari fu espulso da tutte le scuole del Regno: complice la sua indole scanzonata, aveva deriso il regime storpiando il testo di una canzone fascista. Si creò così una buona cultura autodidatta e negli anni Trenta frequentò la Scuola d’arte di Salò, dove fu allievo del pittore e studioso Anton Maria Mucchi.

Le riviste del Touring Club Italiano e del Cai alimentarono la sua passione per i viaggi e per la montagna, tant’è che negli anni ’30 fu protagonista di epiche e incoscienti ascensioni, praticando sci alpinismo con sci della prima guerra mondiale. Tornato dalla guerra (campagne d’Albania e di Sicilia) subentra nella gestione del negozietto di frutta e dolciumi aperto dalla madre a ridosso della torre dell’orologio, che ha visto passare tre generazioni di salodiani a fare provvista delle povere leccornie del tempo: castagne secche, giuggiole, carrube, corbezzoli, farina di castagne.

Ma la «specialità della casa» erano le caldarroste, preparate con sapiente tecnica e rimaste insuperate per fragranza e bontà. Perennemente in movimento, ha toccato tutti i 4mila delle Alpi, ha partecipato a 4 maratone e visitato 64 Paesi del mondo.

Dal matrimonio con Caterina sono nati Giovanni, Narciso e Cecilia, che lo hanno circondato di nipoti e pronipoti. Da qualche anno ha perduto la vista e le energie, ma la mente è sempre vigile e attenta. In un secolo di vita, è stato una sola volta in ospedale, per un piccolo incidente durante una escursione.

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