Garda

Rientra l’allarme per il lago di Garda dopo il maltempo

I livelli, anche del Sebino, si sono alzati ma restano nella soglia di guardia. Tonnellate di detriti e legno sulle spiagge bresciane
Detriti sulle sponde del Garda portati dai fiumi in piena - Foto © www.giornaledibrescia.it
Detriti sulle sponde del Garda portati dai fiumi in piena - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I laghi bresciani sono gonfi d’acqua dopo l’ondata di maltempo dei giorni scorsi e intanto, fortunatamente, il meteo concede una tregua.

Cominciamo dal Garda, che ieri ha raggiunto i 135 cm sullo zero idrometrico di Peschiera, vale a dire il 100% della sua capacità di riempimento. Per questo si cerca di «scaricare» il più possibile. Ieri mattina alle 10, dopo una verifica della situazione del Mincio a valle, è stato disposto dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po un aumento del deflusso in uscita, da 140 a 150 metri cubi al secondo (l’afflusso è di 240 mc/s). Aipo ha accolto prontamente la richiesta della Comunità del Garda a tutela della sicurezza idraulica dei Comuni rivieraschi.

«Un grazie ad Aipo - commenta la senatrice Mariastella Gelmini, presidente della Comunità del Garda - per avere ascoltato e assecondato gli appelli della Comunità a tutela e salvaguardia della sicurezza dei Comuni rivieraschi. In una situazione meteo climatica di grande criticità per il centro nord italiano, il bacino gardesano ne esce senza situazioni di emergenza e danni. Ora, con un deflusso importante di 150 metri cubi al secondo a Salionze la situazione si potrà normalizzare nei prossimi giorni. Ripeto e sottolineo - aggiunge Gelmini - l’importanza della concertazione e del dialogo: gli usi plurimi della più importante riserva idrica italiana ed europea devono essere gestiti collegialmente, nel più ampio rispetto delle regole e, soprattutto, della tutela dell’eco sistema gardesano, patrimonio di inestimabile valore per le presenti e future generazioni».

Questione scolmatore Adige-Garda: ieri il livello del fiume Adige a Trento era a 2,56 metri, molto al di sotto dei valori critici fissati attorno ai 5 metri. È dunque scongiurata, dopo quella attuata il 31 ottobre, una nuova riapertura del tunnel scolmatore. «L’apertura della galleria Adige-Garda dei giorni scorsi - spiega in proposito Gelmini -, per poche ore e con un limitato scarico di 250 metri cubi al secondo, ha contribuito a salvaguardare la città di Verona, in un frangente di eccezionale pericolosità per il Ponte Nuovo della città».

Sul Garda è in vigore un avviso di cauta navigazione, visto che il Sarca, nonostante le reti posizionate alla foce dai vigili del fuoco, e lo stesso scolmatore hanno scaricato nel bacino tonnellate di detriti e tronchi.

Medesima situazione sul lago d’Iseo nel quale l’Oglio ha scaricato enormi quantità di legno e ramaglia. Anche nel Sebino si è registrata nei giorni scorsi un’impennata dei livelli, che ieri, secondo i dati del portale degli Enti regolatori, si assestavano a 83,8 centimetri (80,7% di riempimento), con un afflusso di 237,9 mc/s a fronte di un deflusso di 214,3 mc/s. Gonfio d’acqua anche il lago d’Idro: livello a 368,98 cm con un afflusso di 120 mc/s a fronte di un deflusso di 170 mc/s.

Ora si confida in qualche giorno di bel tempo, per tornare a livelli meno preoccupanti.

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