Recuperato il cadavere del terzo velista tedesco
È rimasto per più di un mese sul fondo del lago il corpo di Peter Lager, proprio a pochi chilometri dal luogo da cui era salpata l'imbarcazione sulla quale aveva preso il largo con due amici. Una tragedia che dopo trentadue giorni giunge dunque all'epilogo, restituendo ai familiari il corpo del loro congiunto.
Domenica 22 aprile Lager era partito dal campeggio dov'era alloggiato a San Felice, l'Ideal Molino, insieme agli amici Georg Guthlein, 60 anni, e Imsel Reinhard, 70. I tre avevano preso il largo con la loro barca a vela di sei metri in una giornata che non lasciava presagire nulla di buono.
Una scelta che è stata loro fatale. La tempesta li ha sorpresi poco dopo aver levato l'ancora e per i tre non c'è stato niente da fare: sbalzati in acqua dalle raffiche di vento che han provocato il ribaltamento dell'imbarcazione, in balia delle correnti e dell'acqua gelida. I corpi di Guthlein e Reinhard sono stati recuperati il giorno successivo al naufragio, giunti a chilometri di distanza trasportati dalle correnti nel tratto di lago tra Sirmione e Desenzano.
Ben più difficile il ritrovamento di Peter Lager: il corpo del sessantacinquenne è stato infatti rintracciato solo giovedì sera, a tre chilometri al largo della Rocca di Manerba, a 158 metri di profondità. Nei pressi della salma, i Volontari del Garda hanno rintracciato numerosi oggetti dell'imbarcazione: bandierine e tende, ma anche i documenti di Reinhard, segni evidenti che proprio lì la barca a vela ha compiuto la sua ultima virata.
La salma di Peter Lager si trova all'obitorio dell'ospedale di Gavardo, dove attenderà il nulla osta del giudice competente prima di compiere il viaggio definitivo verso la Germania.
Peter tornerà in Baviera, a Erlangen, da dove lo scorso aprile era partito.
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