Garda

«Quel cammino che ci ha costretto a guardarci dentro»

Il racconto dei 10 ragazzi scelti dal Tribunale In sei giorni hanno fatto a piedi il giro del Garda
Il gruppo di minorenni che ha fatto il giro del lago di Garda a piedi - © www.giornaledibrescia.it
Il gruppo di minorenni che ha fatto il giro del lago di Garda a piedi - © www.giornaledibrescia.it
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Hanno compiuto la loro impresa: polpacci scolpiti dalle lunghe camminate, qualche vescica, hanno compiuto a piedi il giro del Garda. Si è conclusa sabato tra gli abbracci e sotto una leggerissima pioggia che è durata giusto quel momento la seconda tappa del progetto «A piedi. Percorsi educativi». Coinvolti dieci ragazzi selezionati dal Tribunale dei minorenni di Brescia, con un passato di reati legati alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti, o a furti e rapine.

Il progetto della cooperativa Area li ha messi «in cammino» in senso reale, visto che i giovani, zaino in spalla, hanno camminato attorno al Benaco, partendo il 2 luglio da Manerba e facendovi ritorno sabato, con le dovute soste ristoro e relativi bagni, comunque dopo sei giorni e 135 chilometri sulle gambe. Ma è stato anche e soprattutto un cammino di conoscenza personale e reciproca, in cui il gruppo era al centro di tutto: banditi i cellulari (anche per gli educatori che li hanno accompagnati), hanno avuto modo di leggersi l’un l’altro e di rielaborare loro stessi, catapultati in un cammino che hanno scelto, perché tutti hanno aderito volontariamente all’iniziativa.

L’obiettivo era utilizzare il viaggio come strumento di riabilitazione e integrazione sociale. «Siamo stati sorpresi dalla tenuta motivazionale del gruppo - evidenzia Luca Bonini, psicoterapeuta di Area che con il presidente Nicola Maccioni li ha seguiti nel percorso -. Un gruppo che ha funzionato molto bene, di sorprendente intelligenza e sensibilità emotiva. È stata per tutti un’esperienza umana molto significativa». E divertente, documentata da quattro «cineasti-educatori» della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano, che dal viaggio trarranno un documentario. La rielaborazione. «Non sapevo cosa aspettarmi prima di partire - ha raccontato uno di loro -, abbiamo camminato tantissimo, ma ogni giorno a suo modo è stato bello».

E ora è tempo della rielaborazione: tre incontri con l’equipe permetteranno di fare il punto. Un’occasione per i ragazzi di rileggere l’esperienza compiuta, per psicologi ed educatori di valutarne l’efficacia. «Valuteremo i risultati per apportare qualche perfezionamento - sottolinea il direttore del Laboratorio di Psicologia della Cattolica, Giancarlo Tamanza -, ma è stata comunque un’esperienza da ripetere».

 

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