Garda

Provocò un incidente mortale in A4, camionista condannato

L'uomo ha patteggiato una condanna a un anno e 8 mesi. Nello schianto del 2021 aveva perso la vita un 36enne, padre di due figli piccoli
  • Il terribile schianto in A4, in cui ha perso la vita un camionista
    Il terribile schianto in A4, in cui ha perso la vita un camionista
  • Il terribile schianto in A4, in cui ha perso la vita un camionista
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AA

Ha patteggiato una condanna a un anno e otto mesi per omicidio stradale il camionista che il 7 settembre 2021 aveva provocato un incidente lungo l’autostrada A4 a Desenzano del Garda e che era costato la vita ad Adrian Chitoroaga, 36 anni, di origine moldava, padre di due figli piccoli, che si sono costituiti parte civile assistiti da Studio3A.

L'incidente

La vittima lavorava come autista per una lavanderia industriale e stava eseguendo delle consegne con il furgone dell'azienda, quando il suo veicolo è rimasto schiacciato tra l'autoarticolato che lo precedeva e l'autocarro adibito a carro attrezzi che lo seguiva. Inizialmente sembrava che Chitoroaga avesse tamponato il mezzo che aveva davanti e poi fosse stato a sua volta tamponato da quello giunto alle sue spalle: il conducente dell'autoarticolato, illeso, aveva riferito di due colpi ravvicinati. In realtà non è andata così, com'è stato accertato dalla consulenza tecnica disposta dal pm.

La ricostruzione

La perizia ha consentito di appurare come i due urti siano stati entrambi prodotti dal carro attrezzi e come tanto l'autoarticolato quanto l'autocarro della vittima fossero fermi in quel momento per via di rallentamenti al traffico. Entrambi i conducenti avevano correttamente decelerato e si erano arrestati accodandosi ai veicoli che li precedevano.

L'imputato «collideva violentemente, a una velocità di 72 km/h, per due volte con la parte anteriore centro destra del suo Iveco contro il Renault della vittima» scrive negli atti la dottoressa Callea, che ha quindi imputato al camionista di aver causato la morte dello straniero per colpa «in quanto teneva una condotta imprudente e tale da costituire pericolo per la circolazione, in spregio alla salvaguardia della sicurezza stradale».

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