Garda

Polpenazze dice «sì» ai matrimoni in castello

Prima non si poteva, ora sì. E pure con l’abbinata «rito civile più catering» nello stesso identico luogo
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Dire «sì» in una cartolina, stretti nell’abbraccio dagli amici più stretti e dalle lunghe braccia della storia: Polpenazze ha detto sì all’epoca dei matrimoni in castello. Prima non si poteva, ora sì. E pure con l’abbinata «rito civile più catering» nello stesso identico luogo.

A sperimentare per la prima volta questa nuova possibilità la consigliera con delega ai Servizi sociali Maria Rosa Tonoli, che appena qualche settimana fa proprio in castello ha sposato il suo Francesco: «Per esperienza diretta, posso dire che è andata benissimo - racconta -. L’unica incognita, per la location, è il meteo: poco dopo l’inizio della cerimonia ha cominciato a piovere, ma presto ha smesso e sia il rito, sia il pranzo e i festeggiamenti che l’hanno seguito sono stati molto apprezzati anche per merito del luogo, così romantico e particolare».

Sposa bagnata, sposa fortunata, la consigliera Tonoli è stata la prima, ma di certo non l’ultima a sposarsi in castello: «Sono già arrivate altre richieste - conferma -. Almeno tre coppie convoleranno a nozze la prossima primavera».

Prima l’unica possibilità era in sala consiliare: ottima vista, ma certo non paragonabile con l’atmosfera del castello. Altre possibilità potranno essere, in futuro, «la saletta sotto il municipio, appena restaurata, che ha anche un bel giardino all’esterno dal quale si vede bene la facciata della chiesa. O, perché no, addirittura la piazza». 

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