Garda

Polo logistico a Lonato, gli assessori regionali: «Evidenti criticità ambientali»

Beduschi, Comazzi e Maione hanno espresso il loro no secco al progetto già licenziato dalla Giunta
  • Il disegno del progetto del polo logistico di Lonato
    Il disegno del progetto del polo logistico di Lonato
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    Il disegno del progetto del polo logistico di Lonato
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    Il disegno del progetto del polo logistico di Lonato
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Licenziato dalla commissione urbanistica e dalla Giunta di Lonato con una lunghissima serie di prescrizioni, il polo logistico che dovrebbe sorgere al confine con Castiglione e discusso da mesi incassa ora il no secco di tre assessori regionali

Per Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste), Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi) e Giorgio Maione (Ambiente e Clima) il progetto «presenta evidenti criticità ambientali». 

Criticità sollevate in questi mesi (del polo logistico da 93mila metri quadrati, di cui 35mila coperti, si parla ormai dall’agosto dell’anno scorso) non solo da numerose associazioni ambientaliste, su tutte il Tavolo Ambiente Garda e il Comitato No Polo Logistico nato ad hoc, ma anche dal Comune di Castiglione, dalle Province di Brescia e Mantova, del Parco del Mincio. E il Pd (all’opposizione a Lonato), che ha rilanciato l’opzione «ex Genux» come collocazione alternativa per il polo logistico. I problemi sottolineati sono relativi alla collocazione della nuova infrastruttura, a ridosso del Sito di importanza comunitaria (Sic) di Valle, ma anche inerenti al suo impatto sul reticolo idrografico e sulla viabilità.

Tutti aspetti evidenziati anche dalle prescrizioni con cui la giunta lonatese ha detto sì al progetto: una lunga serie di rilievi sulla raccolta delle acque, la richiesta di un nuovo studio geologico, l’adeguamento della viabilità, la valutazione dei vincoli relativi alle aree naturali protette com’è questa in questione. Che venga effettuata una adeguata Valutazione di incidenza lo chiedono, sin dall’inizio, il Parco del Mincio e la Provincia.

Oggi sul tema intervengono i tre assessori regionali, specificando in primis che «un conto è esprimere opinioni personali, ben diverso è rispettare regole, tempistiche e soprattutto competenza tra enti». E la competenza, in questo caso, è del Comune di Lonato perché l’operazione è collegata a un Piano attuativo relativo a un ambito di trasformazione del Pgt: «Di fatto questo progetto vede favorevoli, anche se legittimamente, solo i proponenti, mentre il territorio manifesta doverose preoccupazioni relative all’impatto di un’opera che andrebbe a insistere su un’area dall’equilibrio delicato per l’ambiente, il paesaggio, la qualità della vita e per la sicurezza idrogeologica. Tutti questi elementi - scrivono gli assessori in una nota congiunta - ci fanno esprimere piena contrarietà al progetto, che però verrà espressa dalla Regione quando chiamata in causa nel rispetto di tutte le procedure di legge».

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