Garda

Piccioni sotto al viadotto: la loro morte è un mistero

Di cosa siano morti i piccioni sotto al viadotto, non si sa. Nemmeno le analisi dell’istituto zooprofilattico hanno potuto stabilirlo
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Di cosa siano morti i piccioni sotto al viadotto, non si sa. Nemmeno le analisi dell’istituto zooprofilattico hanno potuto stabilirlo: le carcasse consegnate erano «essiccate e mummificate», così si legge nel documento che attesta i risultati, a tal punto da non consentire ai tecnici di stabilire con esattezza le cause dei decessi. 

La moria di piccioni denunciata il mese scorso dal consigliere leghista di Desenzano, Rino Polloni, resta dunque un mistero: non è possibile appurare se siano deceduti per gli stenti dovuti all’essere rimasti intrappolati dalle reti di contenimento poste sotto il viadotto (reti che, i tecnici delle Ferrovie hanno verificato sul campo, comunque consentirebbero la fuga dei volatili) o se per altre ragioni.

Un dubbio sorto anche alla luce del fatto che molti altri cadaveri erano stati rinvenuti in zona, e non sotto le reti, bensì sui tetti dei capannoni vicini.
E se dunque non può dirsi chiuso il capitolo delle cause, anche quello della soluzione resta ancora aperto: Rfi si è impegnata a trovarne una definitiva, che scongiuri l’intrappolamento dei piccioni e, contestualmente, protegga chi si trova a transitare sotto il viadotto dalla caduta accidentale di calcinacci. 

Non è semplice: servono valutazioni approfondite e l’intervento potrebbe essere, oltre che molto impegnativo dal punto di vista tecnico, anche altrettanto oneroso. 

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