Garda

Petizione online contro la sede di Garda Uno a Calvagese

La contestazione per la scelta dell’area legata alla sua attuale destinazione agricola
Lo spazio nel quale verrebbe realizzata la sede di Garda Uno - © www.giornaledibrescia.it
Lo spazio nel quale verrebbe realizzata la sede di Garda Uno - © www.giornaledibrescia.it
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La battaglia contro il nuovo insediamento di Garda Uno si trasforma in una petizione online, che a poche ore dal lancio ha già raccolto quasi duecento sottoscrizioni. La richiesta del Comitato Cittadini di Calvagese che l’ha lanciata è una: «Lo si realizzi altrove».

Se ne discute ormai da mesi, in paese. Garda Uno, di fatto, avrebbe in animo di trasferire i propri uffici direzionali e amministrativi, ma pure qualche mezzo aziendale (una quarantina) da Padenghe a Calvagese e, nello specifico, in un’area di 20mila metri quadrati che si affaccerà sulla nuova tangenzialina, in via Trieste. Un progetto in fase di valutazione, che sin da subito però ha destato non poche perplessità.

Il Comitato di cui sopra, peraltro, pur non avendo tra i propri obiettivi esclusivamente quello di opporvisi, è nato proprio per questo. E la campagna informativa messa in atto con la finalità di tutelare quell’area verde è stata in questi mesi massiccia. Ora si è arrivati alla petizione online, sulla piattaforma change.org. Vi si ribadisce il pensiero del Comitato: l’area, infatti, per gli attivisti sarebbe tutt’altro che idonea al nuovo insediamento e il traffico che genererebbe sarebbe insostenibile.

Il terreno scelto infatti «è attualmente classificato come area agricola di salvaguardia e si trova in prossimità di un’area artigianale, a sua volta adiacente ad abitazioni con le quali esistono da tempo problemi di convivenza, dovuti all’inquinamento atmosferico, sonoro e all’intenso passaggio di mezzi pesanti».

Criticità che andrebbero ad acuirsi secondo il Comitato con il nuovo insediamento: «Il progetto comporterà un aggravio sostanziale del traffico e la documentazione progettuale fornita non è chiara nello spiegare come l’intervento possa essere compatibile con il rispetto dei vincoli normativi connessi alla riduzione del consumo di suolo stabiliti dalla legge regionale 31/2014. Chiediamo pertanto che vengano riprese in considerazione e attentamente valutate le ipotesi di localizzare il progetto in zone del territorio già urbanizzate».

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