My Addiction: storia di un flop che, dopo tre anni, fa il «botto» su Instagram

L’estate musicale di Time Records non regala solo hit da ballare, ma anche storie. È successo con la splendida «Malatìa» di Ciccio Merolla, la cui parabola - tanto curiosa quanto travolgente è la canzone - ci è stata raccontata nei giorni scorsi dall’entourage del batterista napoletano; non è da meno «My Addiction» di Alex Guesta, pezzo uscito nel novembre 2020, senza che se lo filasse nessuno.
Da lì parte il racconto del titolare dell’etichetta bresciana, Giacomo Maiolini. «Nel nostro ambiente (quello della dance, ndr) si dice che se un brano è destinato a diventare un successo, prima o poi lo diventa» spiega Mr. Time, che di primati musicali se ne intende, visto che la sua label, in meno di quarant’anni, ha venduto oltre 100 milioni di dischi e superato i 5 miliardi di streaming con i propri artisti, incamerando en passant 2 Grammy Awards (gli Oscar di settore), mentre nemmeno più si contano i dischi d’oro e di platino.
Il flop
La traiettoria di «My Addiction», che il 25 agosto godrà di un rinnovato lancio planetario per assecondarne la seconda vita, dimostra come la considerazione non sia affatto fuori luogo. Ricorda Maiolini: «Nel 2020 firmammo questo disco (il singolo “My Addiction”, ndr). Mi piacque al primo ascolto e insistetti con l’artista, che aveva anche altre richieste, per metterlo sotto contratto. Affare fatto, anticipo ad Alex e… si parte».
Alex Guesta non era uno sconosciuto, nel 2020: Alessio Lazzaroni all’anagrafe milanese, classe 1982, è un dj-produttore con all’attivo collaborazioni e remix con gente del calibro di Britney Spears, Snoop Dogg, Sia, Shaggy e Bob Sinclar e produzioni che, supportate dai più celebri dj al mondo, sono state suonate, tra gli altri, in festival come Tomorrowland, Electric Daisy Carnival e Coachella. «My Addiction» mescola tutti gli elementi che hanno accompagnato Guesta in carriera, con espliciti riferimenti alla musica house di inizio secolo, per una club-hit dal basso incalzante, con la voce ipnotica e il ritornello avvolgente.
«Eppure - prosegue Maiolini - non succede nulla: nessuno suona il pezzo in Italia, non i dj e non le radio, nemmeno i nostri partner all’estero lo vogliono». La cosa, allora, non lo preoccupò: «Fa parte dei rischi del mestiere, non si fanno drammi. È decisamente peggio se decidi di non prendere un disco che poi esplode!». Il brano scivola lentamente nell’oblio. Da cui riemerge per un attimo, nel 2022, quando gli Smack, duo elettronico belga, ne approntano una versione che pare suscitare l’interesse di Universal, oltre che di una piccola etichetta olandese; ma è un fuoco di paglia.
Il successo
Accade tuttavia che, a giugno 2023, una «storia» di Instagram dedicata, faccia il botto di visualizzazioni e tutto il mondo scopra finalmente «My Addiction». Non solo: dalla Island Records alla Virgin, le diverse etichette del gruppo Universal premono per avere il disco. Ha così inizio un’altra storia, in fieri: il 25 agosto, Time rilancerà il pezzo in pompa magna in Italia, mentre ha ceduto la distribuzione nel resto del mondo alle major che hanno fatto la fila per averlo. Come argomentava Maiolini: «Se un disco è destinato a essere un successo, prima o poi lo diventa».
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