Garda

Menù per i diabetici? Ci pensano i ragazzi dell'alberghiero

I 25 studenti di III A del Caterina De’ Medici di Desenzano hanno elaborato piatti per gli iperglicemici
I ragazzi del Caterina De’ Medici coinvolti nel progetto - © www.giornaledibrescia.it
I ragazzi del Caterina De’ Medici coinvolti nel progetto - © www.giornaledibrescia.it
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Un intero menù, dall’antipasto al dolce, con pietanze soddisfacenti dal punto di vista nutrizionale, ma al tempo stesso con un valore calorico contenuto e un gusto appagante per il palato. Lo hanno elaborato i venticinque studenti di terza A dell’istituto alberghiero Caterina De’ Medici di Desenzano per la nona edizione de «Il cucchiaio diabetico», un progetto promosso dal consiglio direttivo di Diabete Brescia onlus, anche in collaborazione con Slow Food Condotta del Garda.

«L’iniziativa - chiarisce Pietro Attili, presidente di Diabete Brescia - si propone di sensibilizzare i giovani cuochi del futuro nei confronti di una corretta alimentazione, che non deve tuttavia rinunciare al gusto, né alla qualità». Gli studenti sono quindi stati formati con incontri frontali tenuti dal diabetologo Gianluigi Panzolato, dalla nutrizionista Mara Verardi e dal rappresentante di Slow Food Ivan Spazzini. In seguito hanno elaborato le loro ricette inedite per ogni portata, con l’aiuto dei professori Franco Vigna, Stefano Rudari e Orazio Saretto, che sono state poi servite a una commissione giudicatrice.

Nel menù gli studenti, che solo un mese fa hanno vinto due premi al concorso agroalimentare-caseario promosso dall’Associazione industriale bresciana, hanno utilizzato soprattutto verdure e farine integrali, cotture al vapore, e stevia in sostituzione dello zucchero. «Purché sia mantenuto equilibrio, sobrietà e senso del limite - conclude Attili - ci si può cibare di tutto ed è di fondamentale importanza, non solo per i diabetici, conoscere gli alimenti e le loro caratteristiche, al fine di salvaguardare la propria salute».

Con la medesima finalità Diabete Brescia Onlus ha anche sviluppato con l’Associazione ristoranti trattorie hostarie bresciane (Arthob) un protocollo di intesa, al quale hanno aderito una quarantina di attività che propongono pietanze studiate per le esigenze dei diabetici.

 

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