Garda

L’Unione dei Comuni perde i Lavori pubblici: contributi a rischio

Dopo Moniga e Soiano, anche Padenghe dà forfait, Il sindaco di Manerba: «Ora puntiamo sui bandi»
La Rocca di Manerba, punto panoramico affacciato sul lago di Garda - © www.giornaledibrescia.it
La Rocca di Manerba, punto panoramico affacciato sul lago di Garda - © www.giornaledibrescia.it
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L’Unione dei Comuni della Valtenesi perde un’altra funzione condivisa e tocca il fondo: in queste condizioni è praticamente impossibile che riesca ad ottenere quei contributi statali e regionali che rappresentano (a uno sguardo se vogliamo cinico e meramente economico) la ragione stessa della nascita dell’ente. Con l’abbandono di Padenghe, infatti, anche per i lavori pubblici ciascuno dovrà da qui in avanti fare da sé.

Addio contributi

E la questione non è di poco conto, perché in ballo c’è la perdita di contributi per tutti: «Si prevede un mancato introito che oscilla tra i 100mila e i 150mila euro - specifica il presidente dell’Unione, nonché sindaco di Manerba, Flaviano Mattiotti -. Il punto è che per funzionare, l’ente dovrebbe garantire un minimo di cinque servizi svolti in forma congiunta, ma ora noi riusciamo a garantirne solo quattro». Che, dolorosamente perso nel 2020 il Turismo (con le defezioni prima di Manerba, poi di Soiano e Padenghe, infine di Moniga), oggi sono solo Polizia locale, Servizi sociali, Segreteria e Rifiuti (eccetto Padenghe che fa da sé).

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«Prima dell’ultima tornata elettorale - continua Mattiotti -, si era deciso che avrebbero abbandonato la gestione condivisa dei Lavori pubblici solo Moniga e Soiano, per agevolarli in quanto avevano meno opere da realizzare. Ma Padenghe nelle ultime settimane ha preso la stessa strada, per cui Manerba è rimasta sola: la norma prevede che i servizi, all’interno delle Unioni, vadano mantenuti su almeno due Comuni». Insomma l’Unione oggi sembra tenuta in vita solo da una volontà di ferro. Che chissà per quanto potrà però essere mantenuta.

Ridisegno

Mattiotti non nasconde un certo ottimismo: «La parola ‘fine’ non è ancora scritta - rileva -, ma ora servirà che tutti i servizi vengano ridisegnati per garantirne l’economicità. Non solo. La volontà è mantenere ben salda l’Unione dei Comuni in essere, che crediamo sia anzi da valorizzare con un ufficio dedicato alla ricerca dei bandi relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza». Un ufficio «allargato», addirittura: «L’obiettivo sarebbe quello di far parlare la Valtenesi con una voce unica e quindi coinvolgere tutti i Comuni, anche quelli che non sono nell’Unione - conclude Mattiotti -. Il processo è già cominciato con una serie di incontri tra sindaci, in modo da poter trovare una visione comune».

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