Garda

Luci artistiche a Natale? «Ridateci le luminarie»

Polemica a Salò fra fautori e detrattori della scelta innovativa: «Investimento in prospettiva o tradizione non rispettata?».
AA

Le luci delle feste accendono la polemica. Quest'anno Salò ha deciso di interpretare in modo nuovo il Natale: niente luminarie tradizionali, ma «architetture di luce» per illuminare con nuovi stimoli culturali le feste fino all'Epifania.

Infrangere una tradizione richiede sempre coraggio, ed è quello che non manca a «Salò in luce», rassegna voluta da Comune e Pro Loco e curata dal lighting designer Stefano Mazzanti. È un evento che vuole andare oltre la tradizione delle luminarie, talvolta reinterpretandole, talvolta superandole con linguaggi artistici contemporanei.

Ma l'iniziativa non piace ad alcuni commercianti: «Ridateci il Natale e le sue atmosfere tradizionali», dicono i detrattori, lamentandosi anche per l'esigua quantità di installazioni. Replica la Pro Loco: «Questo - spiega il presidente Attilio Maroni - è l'anno zero di "Salò in luce". Certo, gli allestimenti non sono molti, ma costituiscono un primo nucleo stabile che dovrà arricchirsi di anno in anno e col tempo potrà diventare, come è successo altrove, un'attrazione di grande richiamo».

La rassegna è una vera e propria mostra d'arte «open space», che si pone nel solco di esperienze simili attuate in altre città, come Ancona, Salerno e soprattutto Torino, dove l'evento «Luci d'artista», accolto con distacco agli esordi, oggi è giunto alla 15esima edizione, coinvolge famosi artisti internazionali e richiama, per la gioia dei commercianti, schiere di visitatori.
L'utilizzo della luce come forma d'arte durante le feste vanta una tradizione consolidata in diverse città europee, da Berlino a Lione, da Lubiana a Eindhoven. Ed anche Salò ha voluto imboccare questa strada.

Ma il percorso è solo all'inizio, come spiega lo stesso Mazzanti, docente di Illuminotecnica all'Accademia di belle arti S.Giulia di Brescia e ideatore della maggior parte delle installazioni: «L'evento è da considerare in prospettiva, è un investimento che andrà valutato nei prossimi anni, quando si consoliderà con il coinvolgimento di nuovi artisti». Mazzanti sottolinea anche la rilevanza promozionale dell'iniziativa: «Per attrarre pubblico serviva qualcosa di nuovo. Le luminarie tradizionali le hanno tutti, non sono più un'attrazione». Infine, una nota polemica: «Se tutti i commercianti avessero contribuito - conclude Maroni -, avremmo potuto realizzare un numero maggiore di installazioni e la rassegna sarebbe più efficace».
Simone Bottura

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato