Garda

L’omicidio nautico sarà legge, nel nome di Greta e Umberto

Il sì della Camera previsto entro il 20 settembre. A ottobre ripartirà il processo ai turisti tedeschi Patrick Kassen e Christian Teismann
L'OMICIDIO NAUTICO SARA' LEGGE
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L’omicidio nautico diventa legge. La proposta per introdurre nell’ordinamento giuridico italiano, e più precisamente nel codice penale, il reato di omicidio nautico e di lesioni personali, prevedendo la stessa disciplina dell’omicidio stradale, va all’approvazione definitiva. Dopo l’ok del Senato il 21 febbraio scorso, mancava ancora l’esame della Camera, che ora è stato messo in agenda: la discussione sulle linee generali della proposta di legge, primo firmatario il senatore di Fdl Alberto Balboni, è in programma lunedì 18 settembre, con votazione finale fissata per mercoledì 20. 

La misura

Il provvedimento, che prevede un inasprimento delle pene per chi alla guida di un’imbarcazione provoca morte o lesioni a una o più persone, con gli aggravanti di guida sotto stato di ebbrezza e dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti, era stato chiesto da parenti e amici delle vittime dopo la tragedia nautica che si verificò il 19 giugno 2021 nel golfo di Salò. Quella sera Greta Nedrotti, 25enne di Toscolano Maderno, e Umberto Garzarella, 37enne di Salò, si trovarono, a bordo del gozzo in legno di Garzarella, sulla traiettoria di un motoscafo con a bordo due turisti tedeschi. I due giovani furono travolti e uccisi.

Il caso

L’appello di familiari e amici, sostenuto anche da istituzioni e amministratori, affinché il codice penale contemplasse anche il reato di omicidio nautico non è caduto nel vuoto. E ora la proposta sta per diventare legge. Il via libera definitivo della Camera giungerà dunque, come auspicato dai familiari delle vittime, prima del 20 ottobre, quando si aprirà il processo di secondo grado che vede imputati Patrick Kassen, il manager tedesco che era al timone del Riva Aquarama che travolse il gozzo e i due giovani, e Christian Teismann, proprietario del motoscafo, rispettivamente condannati in primo grado a 4 anni e 6 mesi e a 2 anni e 11 mesi.

«Non voglio - ha detto Enzo Garzarella, il papà di Umberto - che succeda ad altri quello che è successo a me. Per questo è importante questa legge». Soddisfatta l’europarlamentare salodiana Stefania Zambelli (Lega), che da subito si era attivata: «Dopo l’incidente ci siamo accorti che c’era un vuoto normativo. Una prima proposta era stata presentata alla Camera dall’on. Simona Bordonali, che poi ha fatto un passo indietro, vista la proposta del sen. Balboni, per non rallentarne l’iter. È stato un percorso lungo, ma ce l’abbiamo fatta. Non credo che ci saranno emendamenti».

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