Garda

Inquinamento, una chiazza «sporca» l’alto Garda

Sversamento nel lago dall’impianto di depurazione di Tremosine. Sotto accusa anche i danni alle fognature prodotti dalla frana di febbraio
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Una vistosa quanto maleodorante chiazza giallo-marrone ammorba le acque del Garda nella zona antistante la località Rio Brasa, dove è in funzione il depuratore dell’alto lago.

A lanciare l’allarme inquinamento, lunedì scorso, è stata la Squadra nautica Riva del Garda della Questura di Trento che, accertata la situazione, ha informato la Procura di Brescia. Tanto che il pm Antonio Chiappani ha disposto l’acquisizione della documentazione relativa a interventi e lavori di ripristino e regolarizzazione dell’impianto.

Quanto alle cause, nel mirino ci sono i fanghi del depuratore - come sostiene Garda Uno - ma anche lo sversamento di liquami e rifiuti organici provenienti dalla fognatura di Tremosine. Il risultato è un nuovo episodio di inquinamento dopo quello registrato a inizio giugno a Padenghe, quando finirono a lago ben 1.000 metri cubi di liquami pretrattati.

All’origine della vicenda c’è la situazione del depuratore (costo oltre 6 milioni di euro) costruito in una galleria dismessa, in territorio di Tremosine, destinato a trattare gli scarichi fognari di Tremosine e Limone. A febbraio una gigantesca frana staccatasi dalla montagna in località Rio Brasa ha ostruito l’unico accesso all’impianto. Non solo: come emerso in seguito, ha anche spezzato il tronco fognario di Tremosine che, previa un’operazione a monte di «grigliatura», scarica da quel momento a lago. Il depuratore funziona da allora solo per Limone.

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