Garda

Il mistero di Laury, quel teschio che proteggeva il Lucone

Polpenazze: le scoperte nell’area archeologica avallano l’ipotesi di una particolare necropoli sacra
Studenti. Gli universitari, aspiranti archeologi, al lavoro per mettere allo scoperto alcuni pali e diversi reperti
Studenti. Gli universitari, aspiranti archeologi, al lavoro per mettere allo scoperto alcuni pali e diversi reperti
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Il mistero di Laury. Un bambino di quattromila anni fa, decapitato dopo la morte. Il cranio, privato della mandibola, avvolto nella corteccia di ontano, venne esposto in un’area precisa del villaggio di palafitte, forse per tenere lontani gli spiriti maligni.

Un rituale macabro, praticato dalla comunità che abitò sul lago Lucone nell’età del bronzo antico, fra il 2034 e il 1967 a. C.

Laury è la scoperta più clamorosa della campagna archeologica estiva di quest’anno, condotta dal Museo della Valla Sabbia di Gavardo sotto la direzione di Marco Baioni. Luary viene da Laura, l’operatrice che ha trovato i resti. 

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