Garda

«Il mio primo arresto da codice rosso: quella donna stava rischiando la vita»

Parla la carabiniera Anna Casesi che ha accolto la ragazza pedinata fino in caserma dall’ex poi finito in carcere
L'episodio è avvenuto a Salò - © www.giornaledibrescia.it
L'episodio è avvenuto a Salò - © www.giornaledibrescia.it
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È passata dalla teoria alla pratica in poche ore. Dal seminario in Procura su come rapportarsi con le donne presunte vittime di maltrattamenti, all’intervento a tutela di una ragazza perseguitata dall’ex fidanzato. Arrivato addirittura a pedinarla fin dentro la caserma dell’Arma.

«È stato il mio primo arresto per reati da codice rosso» racconta la carabiniera Anna Casesi, 25 anni, nell’Arma da 18 mesi e a Salò da sette. «Ho capito subito che la donna che a notte fonda stava suonando al citofono della caserma era terrorizzata» spiega la militare. Che ha seguito le procedure del protocollo condiviso tra Procura e forze dell’ordine e illustrato nel pomeriggio stesso dai magistrati del dipartimento soggetto deboli. «La signora era molto agitata, non voleva parlare. La prima regola che ci è stata insegnata è: essere empatici. E quindi ho cercato di metterla a suo agio. L’ho tranquillizzata fino a quando ha iniziato a raccontare il dramma che stava vivendo».

Da pochi mesi aveva chiuso una relazione durata due anni con un uomo di 45 anni che però non ha mai accettato la fine della storia. E ha continuato a perseguitarla con messaggi, telefonate e pedinamenti. «La donna - ricostruisce Anna Casesi - mi ha mostrato i messaggi e mi ha fatto ascoltare gli audio mandati dall’ex. Erano pieni di minacce e parole violente. Mi sono resa conto che la signora stava davvero rischiando la vita». Ed è scattata la protezione della vittima. «A quell’ora di notte non potevamo verbalizzare la denuncia, l’ho invitata a tornare la mattina successiva assicurandole che la notte non sarebbe stata sola. Avrebbe avuto a disposizione una pattuglia pronta ad intervenire in caso di necessità. E così si è sentita protetta».

L’arresto in caserma

La mattina successiva la donna è tornata dai carabinieri di Salò per formalizzare la denuncia contro il suo ex. E proprio mentre stava facendo mettere a verbale il suo disagio e le sue paure, in caserma si è presentato l’ex fidanzato. Che l’aveva pedinata e che dopo averle inviato messaggi carichi di rabbia, minacce e insulti nel tentativo di non farle sporgere denuncia e ha chiesto ai militari di poter parlare con la donna. Non solo gli è stato ovviamente impedito, ma per il 45enne è scattato anche l’arresto per stalking in flagranza di reato. Provvedimento convalidato dal gip che ha disposto la detenzione in carcere per l’uomo.

Il messaggio

«Ho rivisto la signora e mi ha ringraziata per aver messo fine all’incubo che stava vivendo. Le ho risposto che ho solo fatto il mio dovere» spiega la carabiniera Anna Casesi. «L’arresto per stalking è una vittoria per lei, ma anche noi rappresentanti delle forze dell’ordine». La militare torna poi sulla notte in cui la vittima ha trovato il coraggio di rivolgersi all’Arma.

«È stata la mia prima esperienza di questo tipo. Credo che il fatto di aver trovato un carabiniere donna possa aver aiutato la signora a raccontare quello che stava vivendo e a convincersi che l’unica strada era denunciare l’ex fidanzato. Una volta che la signora si è tranquillizzata e ha capito che non era sola, si è totalmente affidata a noi militari. A tutte le donne - conclude la carabiniera Anna Casesi - dico di non avere paura della giustizia. Denunciate le violenze e rivolgetevi alle forze dell’ordine». 

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