Garda

«Il lago di Garda sta diventando un posto solo per ricchi»

La protesta in piazza a Desenzano del Collettivo gardesano autonomo e di Diritti per tutti
Un momento della protesta degli attivisti - © www.giornaledibrescia.it
Un momento della protesta degli attivisti - © www.giornaledibrescia.it
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Case «accessibili» sul Garda non se ne trovano, né in vendita e né in affitto: «Il lago - sottolineano Collettivo gardesano autonomo e Diritti per tutti - sta diventando un posto solo per ricchi». A un anno esatto dalla prima «denuncia», gli attivisti dei due gruppi tornano sul tema del diritto all’abitare: «Le problematiche sono addirittura peggiorate rispetto a un anno fa: aumentano le presenze turistiche, calano ancora e di conseguenza le possibilità di trovare una casa a prezzi accessibili. Chi vorrebbe vivere o continuare a vivere sul lago, di fatto, viene costretto alla fuga e a spingersi nell’entroterra».

Gli affitti, di media, si aggirano sui 14 euro al metro quadrato (cresciuti rispetto all’anno scorso dell’11%). Per l’acquisto, invece, «si viaggia» sui 3.200 euro, sempre di media. Gli attivisti, Piano abitativo 2023 alla mano, evidenziano poi come «sempre più famiglie e persone sono scivolate in condizioni di fragilità e l’emergenza abitativa ormai sta toccando una vasta parte della società, e non solo quelle fasce che tradizionalmente sono più deboli. Per queste, non ci sono soluzioni: solo nei Comuni facenti parte dell’ambito gardesano, 792 nuclei familiari hanno presentato domanda di contributo economico per riuscire a mantenere il proprio alloggio. Ma questi aiuti, oltre a essere insufficienti, rappresentano una soluzione tampone. Occorrerebbe, piuttosto, un servizio abitativo pubblico all’altezza, che invece non c’è».

Non c’è, secondo gli attivisti, perché «mancano le abitazioni. Si pensi agli alloggi Aler: nell’ambito gardesano, che conta 22 Comuni e una popolazione pari a 126mila abitanti, sono disponibili per il 2023 solo 19 alloggi, mentre altri undici potrebbero liberarsi. A Desenzano gli alloggi comunali liberi sono solo due». E lo scenario che si delinea per il futuro non è roseo: «Saremo sempre al fianco degli inquilini e delle famiglie e siamo pronti a combattere per il diritto all’abitare».

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