Garda

Il Cinema Marconi avrà il suo «lieto fine»

Grazie ad un intervento da 2,9 milioni diventerà un teatro aperto anche ad associazioni e aziende
AA

Sarà teatro, spazio per le associazioni, le scuole e le aziende: la nuova vita del cinema Marconi sta per cominciare.

A luglio apriranno i cantieri che, dopo 18 mesi, restituiranno ai calcinatesi un pezzo della loro storia. Per i lavori serviranno 2,9 milioni di euro, un milione dei quali finanziato dalla Regione nell’ambito dell’accordo di competitività sottoscritto l’anno scorso tra Pirellone, appunto, Comune e Metallurgica San Marco. Il resto arriverà dai proventi della discarica (1,314 milioni), da alienazioni (300mila euro) e da oneri di urbanizzazione (215mila euro). Settantaquattromila euro, invece, sono serviti per la progettazione dell’intervento.

Futuro. Si citava l’azienda calcinatese. Proprio le aziende avranno infatti un ruolo cruciale nella nuova vita del Marconi. E dalla Metallurgica San Marco tutto è partito: si è infatti candidata per ottenere i fondi regionali presentando un progetto che da un lato consentiva loro di crescere, dall’altro dava una mano al Comune a metter mano all’ex cinema per farvi un luogo di ricerca, co-working e formazione per le aziende del territorio.

Come sarà? Il vecchio Marconi sarà in primo luogo abbattuto. Nel seminterrato del nuovo immobile troverà spazio una sala che «servirà alle aziende - spiegano il sindaco di Calcinato, Marika Legati, e l’assessore ai Lavori pubblici, Nicoletta Maestri - per organizzarvi meeting e formazione. L’impegno è organizzare annualmente incontri, momenti di scambio per le buone pratiche aziendali. Al piano terra, invece, sorgerà un teatro vero e proprio: 208 posti in platea, 104 in galleria, con tanto di foyer e camerini. Il progetto è dettagliato e sono stati eseguiti studi sia per l’illuminotecnica, sia sulla risposta acustica. Ma non sarà solo un teatro - precisano -, quanto uno spazio polifunzionale: accoglierà conferenze e spettacoli. Un luogo di incontro, anche per le associazioni e le scuole». La progettazione è stata affidata allo studio Berlucchi: «Uno dei migliori - precisa Legati -, che tra l’altro si è occupato anche del teatro La Fenice di Venezia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia