Garda

Il boato e poi il terrore: il ricordo di Hiroshima non svanisce

Shozo Tanaka, 79 anni, vive a Padenghe: il 6 agosto 1945 era a scuola a 15 chilometri da Hiroshima
TANAKA, SOPRAVVISSUTO A HIROSHIMA
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Shozo Tanaka ha 79 anni. Il 6 agosto 1945, alle 8.15 era in classe, a 15 chilometri da Hiroshima. Il suono della bomba che cade, il boato, la luce rossastra, i vetri delle finestre che tremano e la corsa al rifugio. Aveva solo 9 anni, ma quel giorno non lo ha mai dimenticato.

Nessuno all’epoca sapeva cosa fosse successo, solo più tardi si parlerà di bomba atomica. Il dolore di quei giorni, però, Shozo lo ricorda bene. Adulti, ma soprattutto bambini feriti, con la pelle ustionata, la scuola trasformata in un centro di accoglienza per i feriti. Uno strazio che non ha mai generato rabbia, piuttosto dispiacere.

«Mai più guerra: questa è l'unica cosa che penso», commenta Shozo. «Non so dire perché siamo arrivati a tanto, ma ricordo il dolore, soprattutto dei bambini feriti, con la pelle ustionata, che chiamavano la mamma», aggiunge.

Nel 1961 Shozo lascia il Giappone per l’Europa: passa da Spagna, Svezia, Svizzera, Belgio per poi arrivare in Italia, prima a Ferrara e poi a Padenghe, dove oggi vive circondato dai suoi bonsai, insieme alla moglie Tomoko e ai figli Leonardo e Francesco.

Ama l’Italia, ma le sue radici restano nel Sol levante, dove spesso torna per imparare proprio l’arte del bonsai, un pezzo di cultura della sua terra madre che richiede dedizione, pazienza e tanto tempo. 

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