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Ex Efercal a Calcinato, il futuro resta nebuloso: l’unica certezza è la bonifica

L’ex fabbrica, acquistata dal Comune per 125mila euro, è finita al centro del dibattito in Consiglio
L'edificio dell'ex Efercal in stato di abbandono - © www.giornaledibrescia.it
L'edificio dell'ex Efercal in stato di abbandono - © www.giornaledibrescia.it
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Quale futuro per l’area dell’ex Efercal a Calcinato? Dopo l’acquisizione da parte del Comune della fabbrica dismessa situata nella parte storica del paese, in prima battuta scatteranno le bonifiche e la messa in sicurezza, poi si ragionerà sulla destinazione futura, anche attraverso concorsi di idee.

«Sarà una sfida per le Amministrazioni che verranno». Commenta il vicesindaco Alberto Bertagna, in conclusione di un lungo dibattito che ha avuto luogo in Consiglio comunale proprio sulla grande area dismessa che svetta sopra Calcinato. «Immaginare un progetto specifico su un’area fondamentale per il paese in questa fase sarebbe stato arrogante - spiega Bertagna -. Ma siamo di fronte a un sogno che si sta realizzando, le cui basi sono state poste già vent’anni fa, quando si è deciso di cambiare la destinazione urbanistica della zona: a livello architettonico era un obbrobrio da eliminare. Poi sono seguiti altri passi e appena la possibilità è stata concreta, abbiamo agito nei tempi, nei modi e con i costi giusti».

La vicenda

Il Comune ha acquistato l’immobile dismesso all’asta in primavera, pagandolo 125mila euro. Un po’ un’«operazione Boschina 2», con l’Amministrazione che acquista uno stabile privato per restituirlo alla comunità. Entrambi, Boschina ed ex Efercal, si trovano tra l’altro nella medesima zona e rientrano nella più vasta idea di riqualificazione di tutta la parte alta del paese. Insomma, l’acquisizione dell’ex stabilimento è un altro passo avanti.

A chiedere informazioni sul futuro dello stabilimento è la minoranza di Calcinato, In_Patto 2.0, per voce della capogruppo Vincenza Corsini: «Un conto è immaginare e avere delle intenzioni, un altro è averlo acquisito. La domanda che sorge spontanea è: adesso cosa accade?».

Alla domanda ha risposto il sindaco, Nicoletta Maestri: «Abbiamo sempre detto che la volontà è restituire al territorio quel luogo, che è tra i più belli del nostro paese. Per cui adesso è prioritario metterlo in sicurezza, anche rispetto alle situazioni di degrado e di abbandono che tutti conosciamo, esattamente come è stato per la Boschina. Non esiste un progetto preconfezionato - evidenzia il sindaco -, la nostra volontà era diventarne proprietari. Ora che ci siamo vanno definiti i criteri di sicurezza per poi ragionare sul suo futuro: la nostra volontà è puntare sul coinvolgimento, magari attraverso un concorso di idee che possa portare a un progetto rispondente alle esigenze della comunità». Ancora una volta, proprio come è stato per la Boschina, che da ristorante in fallimento è diventato polo culturale di Calcinato.

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